Roma,
26 agosto 2017 – Sabato 2 settembre (con anteprima per le autorità venerdì 1
settembre) prende il via in Cina,
presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Lanzhou,
antichissimo snodo della affascinante Via della Seta e ora polo moderno e
industrializzato, “Segni”, la mostra di
Corrado Veneziano.
Fortemente
voluta e curata da Wu Weidong, direttore di questo spazio espositivo, oltre che
artista, critico e curatore conosciuto per aver seguito diverse personali in
prestigiose gallerie internazionali, l’esposizione, in programma fino al 10 ottobre prossimo (ingresso
libero, orario: 9.00 – 18.00), è una delle poche personali allestite presso il
museo: infatti, la più accreditata galleria nazionale cinese nel settore
dell’arte contemporanea - nota per accogliere i lavori dei maggiori artisti
cinesi e per ospitare le opere di
artisti viventi, con particolare attenzione nei confronti di quelli
internazionali - raramente destina le proprie sale a singoli artisti.
“Oggi abbiamo l’enorme piacere di avere
a Lanzhou l’artista italiano Corrado Veneziano, impegnato in una ricchissima
mostra personale nella Galleria Nazionale. Grazie alle sue 40 opere, molte
delle quali di grande dimensione, i professionisti, i collezionisti e gli
appassionati d’arte di Lanzhou, del Gansu e della Cina avranno l’occasione di
godere della complessità dell’arte contemporanea italiana. Siamo certi che la
Mostra avrà un successo forse mai registrato in precedenza per la provocazione,
novità, bellezza delle opere pittoriche presentate”, ha dichiarato il direttore
dello spazio espositivo, Wu
Weidong.
In mostra quaranta
tele, metà delle quali di grandi dimensioni, realizzate con colori a
olio, acrilico o con tecnica mista. Soggetto
del suo lavoro un universo visivo noto a tutti noi e rappresentato, di
volta in volta, da simboli, segni
quotidiani, marchi di catene e network commerciali, loghi legati al mondo
dell’economia e dell’industria, codici a barre che campeggiano in ogni
luogo aziendale e, non ultime, le grandi tele del ‘500 italiano, così tanto
conosciute, guardate, ammirate da risultare anch’esse una sorta di marchio,
riproducibile e ripetuto.
Partendo da tutti questi, Veneziano
sceglie di ribaltare e ricombinare ogni soggetto, sfidando il consueto e il
ripetuto per trasformare anche le immagini più note in altro rispetto a quello
che sono. Così tutto rimane, allo stesso tempo, uguale e differente; per
certi versi identico e per altri totalmente irriconoscibile, attraente,
disorientante, sorprendente.
I codici
a barra identificativi dei libri diventano
cancelli, steli di fiori, rami di ulivo su cui l’artista imprime scritture occidentali e orientali,
alfabeti antichi e moderni, grafie misteriose; il QR diventa un mosaico, le bottigliette della “Coca cola” donne
solitarie e pensose i cui lineamenti sono nascosti dal burqa. Non sfuggono
al suo pennello neanche gli spartiti musicali le cui note danzano con le linee
del pentagramma, dialogano con pesci, mare, foglie e richiamano alla mente,
quando nella pittura si fonde l’eleganza della musica, autori occidentali quali
Rossini e Debussy. Anche i capolavori di
Michelangelo, Masaccio, Leonardo da Vinci, Botticelli, autori tra i più affascinanti della storia dell’arte occidentale, subiscono
una trasformazione per mano dell’artista che trasforma la “Ultima Cena” in
un fast food sacro e pubblicitario, sostituisce la “mela” dell’Antico
Testamento con una più tecnologica “Apple”.
A dimostrazione che, dice
Veneziano, «ogni cosa, anche se è già vista, va ri-ista, ri-guardata. Tutto è
qui, di fronte a noi, eppure questo “essere di fronte” va approfondito con
semplicità e meraviglia, con dolcezza, poesia, energia nuova: consapevoli
che ogni spostamento del nostro sguardo, ogni battito delle nostre ciglia, ogni
“messa a fuoco” dei nostri occhi può raccontare qualcosa di divertente e nuovo:
di urgente, necessario, bellissimo».
Recensito
entusiasticamente più volte in passato da Marc Augé, Achille Bonito Oliva e Derrick de
Kerckhove, Veneziano dimostra, anche in quest’occasione, che le sue opere, per
usare le parole del noto critico italiano, “massaggiano il muscolo atrofizzato
della memoria collettiva”.
L’appuntamento per il vernissage è fissato per le ore
18.
Note biografiche:
Corrado Veneziano (Tursi, 1958) ha alternato
le sue attività di ricerca e di docenza accademica con il suo permanente lavoro
di artista. Regista teatrale per Festival e rassegne internazionali (spesso con
la Biennale di Venezia) e regista televisivo per la Divisione ragazzi di Rai 3
e per Rainews 24, ha pubblicato molteplici volumi (sulla comunicazione e la
espressività) con importanti case editrici italiane. Ha tenuto laboratori e
seminari in università e accademie, in Europa, negli Stati Uniti, in Africa.
Nel 2013 ha presentato per la prima volta i suoi lavori pittorici a Roma,
raccogliendo l'attenzione lusinghiera del critico Achille Bonito Oliva e
dell'antropologo Marc Augè.
Sulla sua produzione pittorica vale la pena
sottolineare la mostra ospitata con il sostegno del Ministero degli Esteri e
ospitata a Bruxelles nel primo semestre europeo di presidenza italiana (2014) e
due eventi, del 2015. Il primo è legato alla personale ISBN
9788820302092 tenutasi a Parigi nell'Espace en Cours diretto da Julie
Heintz; il secondo è invece relativo al quadro che la Rai gli ha commissionato
per il 67° Prix Italia - Concorso internazionale della Tv, del web e della
radio. La mostra parigina si è inscritta nelle manifestazioni francesi sul 750
anniversario della nascita di Dante Alighieri; l'opera per il Prix Italia
(tenutosi a Torino tra il 19 e il 24 settembre) è diventata l'immagine-simbolo
della rassegna 2015 del Prix, intitolata "Il potere delle Storie. Il
laboratorio della Creatività". Anche il 2016 ha registrato varie
iniziative pittoriche e artistiche, tra cui vale la pena di citare la personale
alla antica Galleria Nevskij 8 di San Pietroburgo dal titolo "I codici dell'anima"
in cui Veneziano ha presentato, per larga parte, i lavori dedicati ai codici
ISBN. Recentemente (San Pietroburgo, gennaio-febbraio
2017) l’artista è stato impegnato in esposizione in quel medesimo spazio con la
personale “Segni, loghi e corruzioni”, a cura di Raffaella Salato.
Alcune note critiche:
Derrick De Kerckhove Non luoghi > No loghi
“(…) È questa ricerca dello
"sguardo di chi guarda" che mi intriga in Veneziano. L'educazione
allo sguardo e dello sguardo è propria dell'arte visiva. Ma pochi artisti
contemporanei lo fanno deliberatamente, pittori o fotografi, scultori o
registi.
Veneziano chiede allo
spettatore di creare il quadro con lui: per distinguere forme sfocate, e per
perseguire una proposta visiva ulteriore. Oppure, come nel caso del quadro del
codice QR, per legare e correlare una moltitudine di ombre fluide, appena
riconoscibili tra singole tessere. Un quadro luminoso e ricco di speranza: come
molte altre opere di questo artista”.
Achille Bonito Oliva ”L’anima dei non luoghi”
“(…)
Eppure egli è un artista tipicamente europeo che partecipa anche alla
postmodernità attraverso l'assunzione del metodo dell'assemblaggio, della
conversione, del riciclaggio, della contaminazione; insomma di una serie di
passaggi stilistici differenziati”. “(…) Inserirsi nel mercato dell'arte
contemporanea è un fatto statistico, di circostanza, di contesto. Quello che è
importante è riconoscere quando un lavoro è capace di viaggiare su diverse
lunghezze d'onda: viaggiare tra l'alto e il basso del sogno dell'arte. Questo è in grado di fare Veneziano in quanto ha il
coraggio di non assumere un'iconografia eclatante ma, anzi, segnala l'orgoglio
di chi utilizza l'arte per sviluppare una scoperta. L'arte come svelamento e
l'arte come sollecitazione e ampliamento della sensibilità: per chi la fa e per
chi la riceve. In questo senso, quella di Corrado Veneziano, può definirsi -
anche - un'arte sociale”.
Marc Augé, “L’anima dei non luoghi”
“(…) Devo
ammettere di aver attraversato larga parte del mio lavoro intellettuale a
spiegare cosa sia un non-luogo. E ora, un po’ inaspettatamente, vedo
rappresentato questo concetto nell’arte figurativa: per l’esattezza nelle opere
pittoriche di Corrado Veneziano. Ho sempre sperato (e aspettato) che un
artista potesse appropriarsi di uno spazio che è considerato normalmente un
non-luogo, e ho avuto la conferma immaginata: che cimentandosi con uno spazio
non definito (non puntualmente localizzabile) il pittore stabilisca e rafforzi
– comunque – una relazione con il medesimo spazio. E Veneziano rimarca proprio
l’esistenza dell’arricchente opposizione tra luogo e non luogo; la
trasposizione pittorica diventa protagonista del non-luogo laddove ne propone
una inedita, intensa rappresentazione."
SEGNI
Galleria
Nazionale di Lanzhou - Via Wuquanxilu, 35 – Lanzhou , Gansu
Mostra personale
dell’artista: Corrado Veneziano
Apertura
al pubblico: da sabato 2 settembre 2017 (con
anteprima per le autorità venerdì 1 settembre) al 10 ottobre 2017
Orario: 9.00
- 18.00 - Ingresso libero
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