La
Shoah raccontata ai ragazzi delle scuole del comune di Tremestieri Etneo. Un’iniziativa
promossa dal sindaco Santi Rando,
per non dimenticare le ferite della contemporaneità, occasione di confronto per
gli studenti su una pagina tragica della storia dell'Italia fascista.
Relatori
dell'incontro, che si è tenuto nella Chiesa Madonna delle Grazie di Piano
Tremestieri, sotto la guida spirituale di padre Ignazio Mirabella, il prof. avv. Corrado Labisi, Magnifico Rettore dell'Università telematica
Unisanraffaele con sede a Zurigo, e la dott.ssa Adriana Muliere, dirigente della Polfer, polizia ferroviaria di
Catania.
Un rapporto profondo quello del prof. avv. Corrado Labisi con il mondo ebraico,
lui che della sua discendenza israelitica da parte della famiglia paterna, e
della bisnonna, la nobildonna Lucrezia Mehtler, ha fatto un vessillo. Un
percorso sociale, culturale e spirituale iniziato già qualche mese fa con il convegno “Punto d’incontro”, presieduto dal rabbino capo
della Sinagoga Yosef Tehilloth di Milano, Shlomo
Bekhor, e che continua ad oggi in un dialogo costante tra Sicilia ed
Israele.
In una lettera indirizzata al sindaco Rando e a padre Mirabella, letta dal prof. Labisi,
il rabbino, assente all’incontro, ringrazia per aver dedicato una giornata alla
Shoah.
“Ho visto con i miei occhi e sentito con
le mie orecchie le storie di tanti sopravvissuti”, scrive nella lettera. “Ho
pregato in sinagoga tanti anni con uomini che portano sul braccio in numero
inciso ad Auschwitz. Non è inciso il loro nome bensì un numero. Perché per i
nazisti le persone valevano solo come un numero. Il cristianesimo affonda le
sue radici nella religione giudaica, e come diceva Papa Woytila gli ebrei sono
i nostri fratelli maggiori. Rispetto per l’ebraismo vuol dire dunque rispetto
per il cristianesimo, e per i valori universali di democrazia e libertà che in
medio oriente sono ogni giorno messi in discussione.”
Consegnati i saluti del rabbino Berkor e del cav. Andrea Di Veroli, presidente dell’Associazione di volontariato
Jeruce e consigliere dell’ANED Associazione nazionale ex deportati nei campi
nazisti, che nella sua lettera parla del ricordo come dovere morale prima
ancora che istituzionale, il prof. avv. Corrado
Labisi inizia una disamina storica della Shoah, spiegando ai ragazzi,
attenti e partecipi, il significato delle leggi razziali concepite dai nazisti,
soffermandosi sulla figura di Hitler e sul suo piano folle di sterminio.
“Hitler era un satanista – spiega Labisi – un esaltato che temeva le conoscenze
spirituali del popolo ebraico. Uno scempio europeo il suo, che costò la vita a
circa 6 milioni di persone, tra le quali anche giovanissimi e neonati. Le
preziose testimonianze che ci sono rimaste sono la nostra coscienza e la nostra
storia: Anna Frank, per esempio, che ci ha lasciato il racconto della
persecuzione sua e della sua famiglia, la fuga, il nascondiglio, la paura. E
ancora Primo Levi, sopravvissuto ai campi di concentramento, sconvolgente nella
sua ricostruzione della tragedia dell’Olocausto, degli esperimenti sui bambini
usati come cavie, e del lungo viaggio di ritorno attraverso l’Europa.”
Il prof. avv. Corrado Labisi ha aperto poi una finestra sul rigurgito del
fanatismo nazista, preoccupante oggi quanto il terrorismo integralista islamico.
Una giornata formativa ed educativa per
non dimenticare, alla presenza di autorità civili, ecclesiastiche e militari,
tra le quali l’ass. alla Cultura e alla Pubblica Istruzione Evelyn Garofalo, che si è conclusa con
la consegna ai relatori di un attestato di merito per aver offerto ai ragazzi
le proprie conoscenze sul delicato ed importante tema che riguarda non solo la
storia di un popolo ma anche la formazione delle coscienze di ognuno di noi.
A suggellare un ideale patto tra Sicilia
ed Israele, la promessa del sindaco Santi
Rando di costruire, su iniziativa del prof. avv. Corrado Labisi, a Tremestieri Etneo, su un terreno sequestrato alla
mafia, una sinagoga che possa diventare anche centro di cultura ebraica.
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