LA
(INESORABILE) VENDETTA DEL GRANDE CETRIOLO
Secondo
Manuale Eroicomico di Sopravvivenza
A
un anno dall’uscita de Il
Grande Cetriolo. Manuale eroicomico di sopravvivenza,
Roberta Boriosi torna nel fantastico mondo di Cucurbilandia per
narrare nuove tragicomiche avventure di Oscarina Mammaliturchi e dei
surreali personaggi che la circondano. La scrittrice e drammaturga
mette in scena una commedia umoristica sulla difficoltà di esprimere
il libero pensiero e di essere coerenti con sé stessi, in un mondo
che tende ad appiattire ogni anelito di originalità. Questo
singolare romanzo si propone di essere una cura per la salute
mentale, e un momento di stacco dall’amara realtà per farsi una
sana risata liberatoria.
Autore:
Roberta Boriosi
Genere:
Narrativa umoristica
Casa
Editrice:
Sillabe di
Sale Editore
Prezzo:
13
euro
Pagine:
126
Codice
ISBN: 978978-88-85464-00-1
Roberta
Boriosi in La
(inesorabile) vendetta del Grande Cetriolo. Secondo manuale
eroicomico di sopravvivenza
narra di un lontano paese, Cucurbilandia, in cui il controllo della
popolazione non avviene tramite tirannia ma promuovendo la
mediocrità. In questo contesto si muove la protagonista Oscarina
Mammaliturchi, “assistentona graduata della gloriosa Polizia di
Cucurbilandia in attesa di quiescenza”, che tenta con scarso
successo e con esiti grotteschi di rimediare alla passività e alla
disinformazione dei cittadini. La storia di Oscarina e dei
personaggi-macchiette che la circondano è narrata con la vivacità e
la leggerezza tipica di una cantastorie navigata; la scrittrice è
infatti prima di tutto una drammaturga, e nella struttura a episodi
offre il meglio di sé, creando quadri di impatto umoristico che ben
si presterebbero a una rappresentazione teatrale. Ciò che più
colpisce del romanzo è la minuziosa caratterizzazione dei
personaggi: dalla protagonista testarda e goffa, “tonica come una
medusa spiaggiata” che fa il meno possibile mettendoci il massimo
impegno e arrivando sempre a combinare disastri, a Carapace “esperto
onnicomprensivo” che predica la verità suprema ma che non riesce a
discostarsi dall’ordine costituito, al pappagallo Policarpo detto
Pedro, scappato da un zoo di Tenerife e indovino nei mercati rionali,
a Paticchio “sospiratore seriale” fino al buon Kiamby “tuttofare
nullafacente”. Il mondo creato da Roberta Boriosi è così
profondamente concepito che in rete è possibile trovare blog
dedicati alla città-stato di Cucurbilandia e a Oscarina
Mammaliturchi. Nonostante alla base del racconto vi sia un intento
umoristico e paradossale, ogni personaggio e situazione all’apparenza
nonsense porta al suo interno un messaggio importante. Oscarina, ad
esempio, è la metafora dell’individuo soggetto alla meschinità di
un ambiente di lavoro corrotto, che invece di adagiarsi e trarre
profitto dal contesto in cui vive cerca con i suoi mezzi, purtroppo
modesti, di cambiare la realtà. Vi sono risate e un’amarezza di
fondo in La
(inesorabile) vendetta del Grande Cetriolo;
vi è una
rappresentazione delle incongruenze e delle assurdità della società
contemporanea, che fanno sì che il nostro mondo assomigli più di
quanto si possa immaginare a quello di Cucurbilandia. E tra un
sorriso e un’espressione inebetita si ha il tempo di riflettere su
quanto sia importante la libertà di pensiero e di espressione, e
come sia più giusto seminare idee e non solo cetrioli.
“[…]
Dov’è Cucurbilandia? Bisogna andare avanti fino al limite della
Logica e poi procedere (molto) oltre. Quindi scartare la Via del
Buonsenso e finalmente lì, proprio un paio di metri oltre la Fine
della Decenza Cerebrale, sorge l’Ineffabile Repubblica di
Cucurbilandia con annessi e connessi: Grande Baracca della Gloriosa
Polizia compresa”
TRAMA.
Oscarina Mammaliturchi ha
scritto un Manuale di sopravvivenza a uso delle giovani leve della
Gloriosa Polizia dell’ineffabile Repubblica di Cucurbilandia, che
purtroppo non ha prodotto i risultati sperati. Anzi, è proprio
passato inosservato. L’ansia della protagonista cresce ogni giorno,
convinta che vi saranno provvedimenti disciplinari e una inesorabile
vendetta dal Grande Cetriolo, entità mitica e oscura. Oscarina sente
lo sguardo di disapprovazione su di sé e diventa paranoica su tale
inesorabile ma ipotetica vendetta. A interrompere le elucubrazioni
della sventurata è un evento assurdo capitato nel bagno della Grande
Baracca della Gloriosa Polizia di Cucurbilandia. Si apre infatti un
buco nella parete, che permette un contatto tra il mondo di Oscarina
e la Terra. Dall’altra parte vi è una redazione televisiva, che
approfitta della situazione per conoscere e fare notizia su una
realtà considerata aliena. Iniziano così dei collegamenti
multi-versali con cui i terrestri cercano di capire, tra mille
fraintendimenti, quali siano le consuetudini e le regole morali alla
base di quel mondo sconosciuto. Oscarina rivela di essere una
rompiscatole, intenta a scrivere lettere di protesta all’ “Onesta
Voce di Cucurbilandia”, giornale locale che ignora ogni problema
del cittadino, e dedito solo agli scandali e alla cronaca nera. Una
strampalata serie di personaggi si avvicenda nel racconto, e ognuno
di loro non fa che creare confusione nei già deliranti monologhi
della protagonista. Al momento della chiusura del buco, Oscarina
capisce che era tutto un sogno, che però ha piantato un seme nella
sua coscienza. Non vuole più essere un’illusa utopista, vuole
combattere in prima linea contro la prepotenza passiva del potere, e
informare e risvegliare la coscienza dei cittadini. Per farlo diventa
una blogger, rendendosi alla fine conto, dopo l’oscuramento del suo
sito perché ha osato dire la verità, che la facilità e
immediatezza della comunicazione virtuale non va di pari passo con la
libertà di espressione.
BIOGRAFIA.
Roberta Boriosi,
scrittrice e drammaturga, nasce a Città di Castello. Nel 1983 compie
un viaggio di otto mesi in Bolivia e al ritorno pubblica Bolivia,
una realtà,
raccolta di lettere e impressioni di viaggio. Nel 1986 è tra le
prime donne in Italia a entrare nella Polizia di Stato. Dal 1984 al
2004 pubblica col suo nome e con lo pseudonimo di Minever Morin
diverse opere di narrativa e di teatro. Nel 1990 pubblica il romanzo
Licenza di
pensare,
ispirato alla sua esperienza di agente della Polizia Stradale per il
quale viene invitata a diverse trasmissioni radiotelevisive
nazionali. Nel 2000 pubblica assieme all'amico e collega Marco
Melloni il breve romanzo Occhi
di sorcio,
vicenda realmente accaduta di una improbabile amicizia tra un
poliziotto in crisi per il suicidio di un collega e un minorenne
colombiano pedina del narcotraffico internazionale. Del 2001 è
l'omonima riduzione teatrale di Occhi
di sorcio, la
quale vince il Premio “Napoli Drammaturgia in Festival”. Nel 2002
viene assassinato a Bologna il giuslavorista Marco Biagi, e nel 2004
Roberta Boriosi scrive il suo secondo dramma l’Ombra
dei portici,
dedicato alla triste vicenda. Il testo è recitato da Mauro Marchese,
che ne cura anche la regia. Nel 2009 viene tradotto e messo in scena
a Parigi da Dimi de Delphes. Dal 2005 al 2010 frequenta assiduamente
Parigi per seguire la sua attività teatrale, pubblicata e
rappresentata in Francia con lo pseudonimo di Minever Morin
(associata S.A.C.D). Nel 2005 scrive la sua prima fiaba per
l'infanzia, Il
Libro magico,
tradotto poi in francese e messo in scena sia in Italia che in
Francia. Seguono altre commedie, drammi e produzioni per l'infanzia.
Nel 2007, sotto pseudonimo, esce il romanzo Esperia.
È la città il corpo del reato
(Robin Editore), in collaborazione con Marco Melloni. Il seguito
Esperia. La
polizia è infetta
esce nel 2012 (Corbo Editore). Nel 2016 pubblica il romanzo
umoristico Il
Grande Cetriolo. Manuale eroicomico di sopravvivenza,
al quale segue nel 2017 La
(inesorabile) vendetta del grande cetriolo. Secondo manuale
eroicomico di sopravvivenza,
entrambi per Sillabe di Sale editore.
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