mercoledì, maggio 29, 2019

Marco Pintavalle: fare il dj non è solo premere il tasto Play

Marco Pintavalle: fare il dj non è solo premere il tasto Play

Abbiamo intervistato Marco Pintavalle, dj siciliano sempre impegnato a far scatenare i top club della sua regione e non solo. Il suo singolo più recente è "I Ain't Here For You", uscito su Ego e la sua estate sarà decisamente piena di ritmo ed eventi in giro per il Bel Paese. Cercatelo sui social per sapere dove suona, perché quando in console c'è lui non divertirsi è semplicemente impossibile. Segnatevi intanto questa data: il 30 maggio Marco Pintavalle è al Movida Pub di Castelrimini per il Taratà party.

Come hai iniziato a fare il dj? 
A 13 anni mixavo già le cassette. Poi ho continuato con i primi cd portatili... con i lettori professionali è decisamente più facile!

Che rapporto hai con la musica quando non lavori? Cosa ascolti al mattino, di sera, di notte?
 Quando non lavoro ascolto molto musica rilassante, dai classici italiani, alla pop. Non ascolto di sicuro musica dance e reggaeton, come credo sia naturale. 

Il tuo primo concerto? La tua prima volta in discoteca? La tua prima volta in console? 
Dal vivo ho ascoltato per la prima volta Claudio Baglioni, fu una grande emozione. La mia prima volta fu a una delle tante feste private che frequentavo con gli amici. La prima volta in discoteca? Non me la ricordo! Non ho una buona memoria. 

Come selezioni invece la musica che proponi durante le tue serate come dj? Musica commerciale, molti mash up con rifacimenti di track di oggi, o rifacimenti storici dagli '70 '80 e '90. Credo ci sia un grande ritorno al passato in questo periodo. 

Oggi ci sono tanti "celebrity dj", è vero, ma solo chi riesce a far divertire il pubblico fa il "celebrity dj" a lungo... oppure no? 
Non so. Mi sembra che troppo spesso abbiano successo più i personaggi che gli amanti della musica. Si tende a far scena, a far tutto, tranne che far musica.

Fare il dj sembra molto facile e comodo, ma è davvero così?
Fare il dj sembra a molti arrivare alle 23 in discoteca e toccare il tasto Play.  Posso garantire che dietro c'è un duro lavoro. Dalla programmazione alla fase organizzativa.

Quali sono le tue influenze musicali come dj? E i dj che stimi di di più da sempre?

Da sempre seguo la pista, cerco di capire cosa emozioni le persone. In generale, il mio sound è decisamente commerciale. Tra i dj che stimo di più ci sono Dj Snake, Swedish House Mafia E David Guetta. 

Ci racconti quali sono gli artisti che invece ti hanno segnato di più in ambito pop, rock e tutto quello che non è musica da ballo? 

David Guetta e Bob Sinclar tra i nomi internazionali. Ma quando ero un ragazzino il mio mito era Tony H, dj che da Radio Italia Network proponeva ogni tipo di musica elettronica. 


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