martedì, novembre 26, 2019

Affido o affidamento congiunto: cosa fare e quali alternative ci sono?

Negli ultimi anni il numero delle separazioni è andato sempre più crescendo. Un trend da non sottovalutare soprattutto se si pensa che vi è un forte coinvolgimento di figli minorenni. Ecco perciò tutto quello che serve conoscere sulle varie forme di affidamento.

L'affidamento condiviso: i fondamenti previsti dalla legge
Quando si parla di affidamento si entra in un campo molto delicato. È bene precisare che questo si realizza nel momento in cui vi sia una separazione o divorzio: in tal caso la patria potestà spetta a entrambi i genitori. Il che vuol dire che dovranno condividere con responsabilità ogni necessità della prole.

In tal caso si parla di responsabilità genitoriale che riguarda allo stesso modo i due coniugi che dovranno fare in modo che il minore possa avere un rapporto continuativo e ben equilibrato con i suoi genitori. L'affidamento condiviso dei figli a Roma è perciò ben stabilito dalla legge che ha voluto tutelare i minori e i genitori in tutti i loro diritti.


La collocazione del minore con affidamento congiunto
Appare perciò evidente che la legge stabilisce con precisione quanto sia importante la collaborazione tra genitori in caso di affidamento congiunto. Ecco perché la collaborazione attiva da parte di entrambi diventa necessaria per il benessere di tutte le parti. L'unica decisione riguarda dove il minore dovrà andare a vivere e dunque la residenza con quale di quella di un genitore corrisponderà.

La madre nella maggior parte dei casi viene considerata quella più idonea all'educazione del figlio. Ciò non toglie che è importantissimo garantire alla prole il diritto di avere un rapporto equo con tutti e due i genitori in maniera tale da non creare scompensi psicologici ed emotivi. Il giudice dunque nel momento in cui dovrà prendere la decisione in merito all'affidamento condiviso dei figli a Roma dovrà considerare bene le modalità e i tempi, così da poter garantire anche al genitore che non abiterà col figlio di avere un rapporto con lui.


L'ordinaria e straordinaria amministrazione nell'affidamento congiunto
Qualora si realizzi l'affidamento congiunto dei minori la potestà genitoriale deve essere esercitata in maniera unita da ambo i genitori. Essi perciò dovranno prendere decisioni insieme per quel che concerne la straordinaria amministrazione tenendo comunque conto di ciò che il figlio vuole.

Il giudice sarà chiamato a intervenire solo in caso di disaccordi tra i genitori. La legge per la straordinaria amministrazione è alquanto vaga proprio perché punta sulla figura del giudice che sarà chiamato a giudicare. Passando invece all'ordinaria amministrazione, ogni genitore potrà esercitare la sua responsabilità in modo separato. Le scelte di ordinaria amministrazione infatti sono le meno importanti per la vita del figlio ma riguardano solo la quotidianità.


Affidamento esclusivo: un'alternativa
Non mancano comunque le situazioni in cui uno dei genitori si possa dimostrare una figura non affidabile da un punto di vista educativo. Ecco perché in tal caso l'affidamento esclusivo diventa una soluzione concreta. Questo permette di tutelare l'interesse del minore in primo luogo. L'affidamento esclusivo dei minori è considerato un'eccezione dunque e non una regola anche perché è realizzabile solo se motivato opportunamente. Infatti urge la dimostrazione dell'idoneità di un genitore e dell'inidoneità dell'altro.

Ecco perché non bastano certo i conflitti eventuali sussistenti tra i due genitori: in tal caso la strada percorsa sarà quella dell'affidamento congiunto. I casi nei quali viene considerato l'affidamento esclusivo dei minori riguardano la presenza di un genitore che non permette al bambino di avere una vita serena per eccessivo spirito di protezione. Il giudice può anche tener conto della volontà del bambino di non voler stare con uno dei due oppure di eventuale manipolazione psicologica da parte di un genitore. Fino a dover considerare episodi di violenza o abuso di droghe e alcol.

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