Negli ultimi anni il numero delle separazioni è andato sempre più
crescendo. Un trend da non sottovalutare soprattutto se si pensa che vi è
un forte coinvolgimento di figli minorenni. Ecco perciò tutto quello
che serve conoscere sulle varie forme di affidamento.
L'affidamento condiviso: i fondamenti previsti dalla legge
Quando
si parla di affidamento si entra in un campo molto delicato. È bene
precisare che questo si realizza nel momento in cui vi sia una separazione
o divorzio: in tal caso la patria potestà spetta a entrambi i genitori.
Il che vuol dire che dovranno condividere con responsabilità ogni
necessità della prole.
In tal caso si parla di responsabilità
genitoriale che riguarda allo stesso modo i due coniugi che dovranno
fare in modo che il minore possa avere un rapporto continuativo e ben
equilibrato con i suoi genitori. L'affidamento condiviso dei figli a Roma è perciò ben stabilito dalla legge che ha voluto tutelare i minori e i genitori in tutti i loro diritti.
La collocazione del minore con affidamento congiunto
Appare
perciò evidente che la legge stabilisce con precisione quanto sia
importante la collaborazione tra genitori in caso di affidamento
congiunto. Ecco perché la collaborazione attiva da parte di entrambi
diventa necessaria per il benessere di tutte le parti. L'unica decisione
riguarda dove il minore dovrà andare a vivere e dunque la residenza con
quale di quella di un genitore corrisponderà.
La madre nella
maggior parte dei casi viene considerata quella più idonea
all'educazione del figlio. Ciò non toglie che è importantissimo
garantire alla prole il diritto di avere un rapporto equo con tutti e
due i genitori in maniera tale da non creare scompensi psicologici ed
emotivi. Il giudice dunque nel momento in cui dovrà prendere la
decisione in merito all'affidamento condiviso dei figli a Roma dovrà
considerare bene le modalità e i tempi, così da poter garantire anche al
genitore che non abiterà col figlio di avere un rapporto con lui.
L'ordinaria e straordinaria amministrazione nell'affidamento congiunto
Qualora
si realizzi l'affidamento congiunto dei minori la potestà genitoriale
deve essere esercitata in maniera unita da ambo i genitori. Essi perciò
dovranno prendere decisioni insieme per quel che concerne la
straordinaria amministrazione tenendo comunque conto di ciò che il
figlio vuole.
Il giudice sarà chiamato a intervenire solo in
caso di disaccordi tra i genitori. La legge per la straordinaria
amministrazione è alquanto vaga proprio perché punta sulla figura del
giudice che sarà chiamato a giudicare. Passando invece all'ordinaria
amministrazione, ogni genitore potrà esercitare la sua responsabilità in
modo separato. Le scelte di ordinaria amministrazione infatti sono le
meno importanti per la vita del figlio ma riguardano solo la
quotidianità.
Affidamento esclusivo: un'alternativa
Non
mancano comunque le situazioni in cui uno dei genitori si possa
dimostrare una figura non affidabile da un punto di vista educativo.
Ecco perché in tal caso l'affidamento esclusivo diventa una soluzione
concreta. Questo permette di tutelare l'interesse del minore in primo
luogo. L'affidamento esclusivo dei minori è considerato un'eccezione
dunque e non una regola anche perché è realizzabile solo se motivato
opportunamente. Infatti urge la dimostrazione dell'idoneità di un
genitore e dell'inidoneità dell'altro.
Ecco perché non bastano
certo i conflitti eventuali sussistenti tra i due genitori: in tal caso
la strada percorsa sarà quella dell'affidamento congiunto. I casi nei
quali viene considerato l'affidamento esclusivo dei minori riguardano la
presenza di un genitore che non permette al bambino di avere una vita
serena per eccessivo spirito di protezione. Il giudice può anche tener
conto della volontà del bambino di non voler stare con uno dei due
oppure di eventuale manipolazione psicologica da parte di un genitore.
Fino a dover considerare episodi di violenza o abuso di droghe e alcol.
martedì, novembre 26, 2019
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