Dai capitali che rientreranno dall'estero il Governo si aspetta un'aliquota del 5-8%
La norma sarà introdotta come emendamento al decreto legge approvato venerdì scorso in Consiglio dei ministri. Lo scudo fiscale, cioè l'operazione per per far rientrare in Italia i capitali all'estero, voluto dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti (nella foto) è in attesa del parere delle Autorità europee per essere inserito nell'articolo 12 del decretone estivo con le nuove norme sul contrasto ai paradisi fiscali. L'articolo citato punta a prevenire e reprimere i fenomeni di illecito trasferimento da e verso l'estero da parte di persone fisiche, enti non commerciali e società semplici fiscalmente residenti in Italia. Lo scudo fiscale rientra nell'azione di contrasto contro i paradisi fiscali e il segreto bancario, sempre più necessaria in vista del dopo-crisi.Altre volte il Governo ha adottato lo scudo fiscale (nel 2001 e 2003) ma questa volta si sta pensando a incentivare la misura: chi chi aderirà non sarà più punibile per vari reati tributari e societari evitando ogni accertamento successivo da parte del Fisco. In passato lo scudo ha fatto emergere circa 50 miliardi di euro con aliquota del 2,5% e un incasso di 2 miliardi di euro. Con questa terza manovra, il Governo si aspetta un'aliquota fra il 5-8% dai capitali che saranno riportati in Italia: infatti, la novità è che non basterà denunciare di avere dei capitali nascosti all'estero. Questo per avere un incasso maggiore, a detta del Governo che sta studiando altre clausole come il reinvestimento dei fondi nelle imprese o la sottoscrizione di titoli pubblici il cui ricavato sarebbe destinato al finanziamento dell'economia reale.I capitali italiani all'estero dovrebbero ammontare a circa 550 miliardi di euro, di cui 300 nella sola Svizzera.
La norma sarà introdotta come emendamento al decreto legge approvato venerdì scorso in Consiglio dei ministri. Lo scudo fiscale, cioè l'operazione per per far rientrare in Italia i capitali all'estero, voluto dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti (nella foto) è in attesa del parere delle Autorità europee per essere inserito nell'articolo 12 del decretone estivo con le nuove norme sul contrasto ai paradisi fiscali. L'articolo citato punta a prevenire e reprimere i fenomeni di illecito trasferimento da e verso l'estero da parte di persone fisiche, enti non commerciali e società semplici fiscalmente residenti in Italia. Lo scudo fiscale rientra nell'azione di contrasto contro i paradisi fiscali e il segreto bancario, sempre più necessaria in vista del dopo-crisi.Altre volte il Governo ha adottato lo scudo fiscale (nel 2001 e 2003) ma questa volta si sta pensando a incentivare la misura: chi chi aderirà non sarà più punibile per vari reati tributari e societari evitando ogni accertamento successivo da parte del Fisco. In passato lo scudo ha fatto emergere circa 50 miliardi di euro con aliquota del 2,5% e un incasso di 2 miliardi di euro. Con questa terza manovra, il Governo si aspetta un'aliquota fra il 5-8% dai capitali che saranno riportati in Italia: infatti, la novità è che non basterà denunciare di avere dei capitali nascosti all'estero. Questo per avere un incasso maggiore, a detta del Governo che sta studiando altre clausole come il reinvestimento dei fondi nelle imprese o la sottoscrizione di titoli pubblici il cui ricavato sarebbe destinato al finanziamento dell'economia reale.I capitali italiani all'estero dovrebbero ammontare a circa 550 miliardi di euro, di cui 300 nella sola Svizzera.
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