venerdì, luglio 10, 2009

Il Ministro presenta la nuova direttiva per un mare più sicuro

Mercoledì 15 luglio alle ore 11:00 presso il Comando Generale della Guardia Costiera di Roma, il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli ed il Comandante Generale delle CCPP - Guardia Costiera Ammiraglio Raimondo Pollastrini illustreranno la nuova direttiva sicurezza per la stagione estiva 2009. Questa direttiva è stata introdotta dalla Legge 8 luglio 2003, n. 172, intitolata "Disposizioni per il riordino ed il rilancio della nautica da diporto e del turismo", il cui articolo 9 prevede che i controlli sulla sicurezza della navigazione rientrano nella preminente competenza del Corpo delle Capitanerie di Porto ed avvengono secondo criteri indicati con specifiche direttive al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Già dal 2004 questa norma ha trovato applicazione sotto forma della cosiddetta "direttiva estiva", che ha lo scopo di garantire un mare più sicuro, soprattutto per bagnanti e subacquei. Il contenuto della circolare, emessa annualmente, non ha avuto cambiamenti significativi negli anni passati, quando si limitava a stabilire che nello svolgimento dei controlli deve considerarsi prioritaria la sicurezza di bagnanti e subacquei, che i controlli devono essere rapidi e cortesi e che le ordinanze di polizia marittima devono prevedere le distanze dalla costa entro le quali le imbarcazioni devono navigare a velocità ridotta, non superiore a 10 nodi, indicando, in linea di massima, una distanza di 1000 metri dalle spiagge e 500 metri dalle coste a picco. Quest'anno, però, la direttiva potrebbe e dovrebbe avere contenuti diversi, perché nel frattempo è entrato in vigore il Regolamento di attuazione del Codice della Nautica da Diporto, approvato con il Decreto 29 luglio 2008 n°146, che prevede anche le norme di sicurezza per le unità da diporto impiegate come unità appoggio per le immersioni subacquee a scopo sportivo o ricreativo. L'augurio è che queste circolari trovino finalmente applicazione, perché negli anni passati chiunque si sia affacciato lungo le nostre coste avrà notato che praticamente nessuna imbarcazione rispetta i limiti di navigazione da costa specificati nella direttiva - che non è immediatamente applicabile, ma una norma interna della PA diretta agli uffici periferici delle CCPP che devono provvedere ad attuarla con le proprie ordinanze -, mettendo a repentaglio l'incolumità di bagnanti e subacquei, in particolare i pescatori in apnea, che le ordinanze costringono a mantenersi ad almeno 500 metri dalle spiagge e 100 metri dalle scogliere a picco, punendoli con sanzioni di 1000 euro in caso di violazione ed esponendoli al grave rischio di investimenti. Purtroppo, buona parte dei morti e feriti da elica sono proprio pescatori in apnea regolarmente segnalati, un fatto che genera un'altra situazione perlomeno singolare: mentre il subacqueo che non si segnala con la regolare bandiera rossa con striscia diagonale bianca rischia 1000 euro di multa per aver messo la propria incolumità in pericolo, il diportista che non si mantiene a 100 metri dal segnale del sub, con ciò mettendo a repentaglio l'incolumità altrui, rischia solo 200 euro di multa.

Ucina

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