lunedì, luglio 20, 2009

IMPRESAMIA.IT-CRISI - La ripresa arriva in ordine sparso


Dati tratti dell'analisi mensile del Centro studi Confindustria luglio 2009
In Italia l’attività manifatturiera si sta stabilizzando con segni di recupero, ma i livelli sono molto bassi e in giugno la produzione industriale è cresciuta dello 0,6% su maggio (stime Centro studi Confindustria). Ma è rimasta invariata sul mese precedente (in aprile +1,2% mensile, dati destagionalizzati). Migliorano le condizioni per investire nel giudizio delle imprese: in giugno il saldo delle risposte è salito a -12,8, da -44,4 di marzo (indagine Banca d'Italia-Il Sole 24 Ore). Meno negativa anche la tendenza di ordini e domanda rilevata dall'Isae per i beni di investimento: il saldo sale a -2 in giugno, massimo da un anno mentre le attese di produzione Isae puntano a un progresso dell’attività industriale nei prossimi mesi: il saldo in giugno è a -8, dal -10 di maggio (-23 il minimo toccato in marzo). In Italia l’indice di fiducia Isae è aumentato in giugno per il terzo mese consecutivo nel manifatturiero (69,3) e tra i consumatori (105,4). Le immatricolazioni in Italia crescono dell'8% dopo due mesi di stabilità. In Italia nel primo trimestre del 2009 è piccolo il calo degli occupati rispetto al trimestre precedente: -76mila posti (-0,3% contro il -2,6% del Pil). Dall’inizio della recessione sono 200mila i posti persi, un calo molto inferiore alle 500mila unità di lavoro a tempo pieno indicate dai dati di Contabilità Nazionale. La differenza riflette il ricorso a riduzioni di orario (anzitutto la Cig). In giugno hanno continuato ad aumentare le ore autorizzate di Cig (+6,8% rispetto a maggio, dati destagionalizzati) e se le richieste rimanessero al livello di giugno per il resto dell'anno, il monte ore nel 2009 raggiungerebbe gli 839 milioni, superando il picco del 1984 (812 milioni). In rapporto alla forza lavoro, una volta trasformate nell'equivalente di lavoratori occupati a tempo pieno, le ore di Cig nel 2009 sono stimate raggiungere l'1,93%, contro l'1,40% del 1993 e il 2,11% del 1984. E’ aumentato e aumenterà il tasso di disoccupazione: 7,3% nel primo trimestre del 2009 dal 6,5% a inizio 2008 in linea con le previsioni del Centro Studi di Confondustria (8,6% medio 2009). E' elevato il rischio che la disoccupazione ciclica si trasformi in strutturale e incida negativamente sulla crescita potenziale. I prestiti alle imprese in Italia sono rimasti stabili in maggio (+0,1% destagionalizzato) frenando a +2,6% annuo (12,6% un anno fa). In Italia nel 2008 i prezzi delle abitazioni si sono ridotti mediamente del 2,4% rispetto al 2007 e nel 2009 si stima un’ulteriore contrazione del 9% dopo un primo trimestre in diminuzione del 4,5% e un secondo del 3,9%. Il numero di transazioni immobiliari nel segmento residenziale è diminuito del 15,1% nel 2008 e per il 2009 è stimata una nuova riduzione del 20%, che riporta i livelli ai valori di inizio anni 2000. La produzione industriale è cresciuta più del previsto a giugno (+3,8% da 2,7% a maggio, destagionalizzati). Corrono gli investimenti (anche immobiliari) e i consumi, di auto in primo luogo (+48% annuo a giugno, +26% annuo nel 1° semestre 2009). Confermano i dati di produzione quelli di consumo di energia elettrica: +15% nel 2° trimestre 2009 sul 1° e 2,5% su giugno 2008. Le vendite al dettaglio reali sono aumentate in giugno dell’1,6% sul mese precedente (1,9% in maggio, dati destagionalizzati) e del 15% annuo (+15,5% nel 2008). L’export italiano è stato particolarmente colpito dal crollo del commercio internazionale (-19% in volume nei primi quattro mesi 2009 rispetto allo stesso periodo 2008) e sono stati più penalizzati i settori di maggiore specializzazione. La bilancia commerciale italiana si è notevolmente deteriorata in volume nel primo trimestre del 2009, passando da un attivo che sfiorava l'1% del Pil nel secondo trimestre del 2008 a un passivo dello 0,6%. La caduta del saldo commerciale nasce dal crollo delle esportazioni (-24% a prezzi costanti) ed è stata contenuta dalla contestuale diminuzione dell’import (-19%). In valore, il miglioramento delle ragioni di scambio, grazie al calo dei prezzi delle materie prime, porta a un debole avanzo del saldo commerciale pari allo 0,1% del Pil (primo trimestre 2009). Se i segnali di ripresa internazionale si radicheranno, negli ultimi mesi del 2009 ci sarà un recupero delle esportazioni italiane.

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