Più ossigeno alle imprese, questo l’intento del Tremonti ter, emendamento delineato nell’ultimo Cdm
Detassazione degli aumenti di capitale delle imprese: sugli aumenti di capitale fino a 500mila euro le aziende potranno detrarre dall’Ires fino al 3% per 5 anni. Questa e altre novità, come la moratoria che gli istituti di credito dovranno concedere alle aziende e significativi sconti fiscali per facilitare il tutto, dovrebbero essere contenute in un emendamento al decreto anticrisi in discussione in Parlamento. Quindi, le novità attualmente in discussione potrebbero portare a significativi sconti fiscali alle Pmi italiane. almeno secondo la dichiarazione della presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, al termine dell'incontro tra istituti di credito, Governo, imprese ( vedi articolo in archivio - ndr). Un intervente pro-imprese che si rende necessario vista la difficile congiuntura economica. Stando infatti agli ultimi dati dell’Abi, tende a salire il rapporto tra sofferenze lorde e impieghi bancari, che si è attestato a maggio a 3,15%, in aumento rispetto al 3% registrato nello stesso mese del 2008. In aumento anche le sofferenze lorde, che fanno segnare una variazione annua del 6,1%. Incrementi che si registrano anche sui valori netti: il rapporto sofferenze nette/impeghi totali si è infatti attestato all’1,54%, contro l’1,29% registrato a dicembre 2008.Stando a quanto sancito dalle parti la moratoria durerà un anno e riguarderà i rimborsi del capitale e non il pagamento degli interessi che invece verranno corrisposti alle scadenze originarie. Come contropartita, le banche firmatarie dell'accordo, su base volontaria, dovrebbero ottenere maggiori deduzioni sulle perdite. Il presidente dell’Abi, Corrado Faissola (nella foto), ha riaffermato che l’adesione delle banche all’accordo, quando verrà raggiunto, sarà su base volontaria.
Detassazione degli aumenti di capitale delle imprese: sugli aumenti di capitale fino a 500mila euro le aziende potranno detrarre dall’Ires fino al 3% per 5 anni. Questa e altre novità, come la moratoria che gli istituti di credito dovranno concedere alle aziende e significativi sconti fiscali per facilitare il tutto, dovrebbero essere contenute in un emendamento al decreto anticrisi in discussione in Parlamento. Quindi, le novità attualmente in discussione potrebbero portare a significativi sconti fiscali alle Pmi italiane. almeno secondo la dichiarazione della presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, al termine dell'incontro tra istituti di credito, Governo, imprese ( vedi articolo in archivio - ndr). Un intervente pro-imprese che si rende necessario vista la difficile congiuntura economica. Stando infatti agli ultimi dati dell’Abi, tende a salire il rapporto tra sofferenze lorde e impieghi bancari, che si è attestato a maggio a 3,15%, in aumento rispetto al 3% registrato nello stesso mese del 2008. In aumento anche le sofferenze lorde, che fanno segnare una variazione annua del 6,1%. Incrementi che si registrano anche sui valori netti: il rapporto sofferenze nette/impeghi totali si è infatti attestato all’1,54%, contro l’1,29% registrato a dicembre 2008.Stando a quanto sancito dalle parti la moratoria durerà un anno e riguarderà i rimborsi del capitale e non il pagamento degli interessi che invece verranno corrisposti alle scadenze originarie. Come contropartita, le banche firmatarie dell'accordo, su base volontaria, dovrebbero ottenere maggiori deduzioni sulle perdite. Il presidente dell’Abi, Corrado Faissola (nella foto), ha riaffermato che l’adesione delle banche all’accordo, quando verrà raggiunto, sarà su base volontaria.
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