Le carote del benessere sono prodotte in Abruzzo dalla ditta Aureli
Non solo arancioni, ma anche nere, gialle e presto rosse e bianche, carote di tutti i colori per curare o prevenire malattie diverse che vengono utilizzate in Abruzzo, nella Piana del Fucino, da un’azienda all’avanguardia, associata a Confagricoltura. L'azienda di Alessandro Aureli, che si sente più un farmacista che un agricoltore, produce succhi, concentrati e creme di carote nere e gialle, destinati alla produzione di bevande multivitaminiche. Lo comunica Confagricoltura in una nota nella quale spiega che non si tratta di fantascienza e non c'entra la manipolazione genetica ricodardando che "la carota nasce nera, probabilmente in Afghanistan. Sono gli olandesi, i più grandi produttori di semi al mondo che, nel 1500, in onore del re Guglielmo d’Orange, la fecero diventare arancione". Carota nera, o “purple carrot”, come la chiamano i clienti di Aureli, che sono al 90% stranieri (come d’altra parte è straniera la quasi totalità dell’industria agroalimentare), ricca di antociani, quelli che si trovano nei mirtilli o nel vino rosso: antiossidante, contro i radicali liberi, i danni provocati dalle radiazioni ultraviolette, la fragilità capillare, per chi ha problemi di circolazione e di origine infiammatoria.Carota gialla, con un alto contenuto di luteina, invece, per chi ha problemi agli occhi. Questa sostanza, infatti, aumenta la densità del pigmento maculare della retina e riduce fortemente i rischi di degenerazione.Infine, carote arancioni, con il loro famoso betacarotene. Ma non tutte ne contengono la stessa quantità. Per succhi e bevande multivitaminiche, l’impresa associata a Confagricoltura, sceglie quelle più ricche di questa preziosa sostanza. Ma dall’azienda Aureli le carote non vengono utilizzate solo per succhi, ma anche essiccate per aromi o coloranti naturali, trasformate in farine per prodotti da forno destinati soprattutto ai celiaci.
Non solo arancioni, ma anche nere, gialle e presto rosse e bianche, carote di tutti i colori per curare o prevenire malattie diverse che vengono utilizzate in Abruzzo, nella Piana del Fucino, da un’azienda all’avanguardia, associata a Confagricoltura. L'azienda di Alessandro Aureli, che si sente più un farmacista che un agricoltore, produce succhi, concentrati e creme di carote nere e gialle, destinati alla produzione di bevande multivitaminiche. Lo comunica Confagricoltura in una nota nella quale spiega che non si tratta di fantascienza e non c'entra la manipolazione genetica ricodardando che "la carota nasce nera, probabilmente in Afghanistan. Sono gli olandesi, i più grandi produttori di semi al mondo che, nel 1500, in onore del re Guglielmo d’Orange, la fecero diventare arancione". Carota nera, o “purple carrot”, come la chiamano i clienti di Aureli, che sono al 90% stranieri (come d’altra parte è straniera la quasi totalità dell’industria agroalimentare), ricca di antociani, quelli che si trovano nei mirtilli o nel vino rosso: antiossidante, contro i radicali liberi, i danni provocati dalle radiazioni ultraviolette, la fragilità capillare, per chi ha problemi di circolazione e di origine infiammatoria.Carota gialla, con un alto contenuto di luteina, invece, per chi ha problemi agli occhi. Questa sostanza, infatti, aumenta la densità del pigmento maculare della retina e riduce fortemente i rischi di degenerazione.Infine, carote arancioni, con il loro famoso betacarotene. Ma non tutte ne contengono la stessa quantità. Per succhi e bevande multivitaminiche, l’impresa associata a Confagricoltura, sceglie quelle più ricche di questa preziosa sostanza. Ma dall’azienda Aureli le carote non vengono utilizzate solo per succhi, ma anche essiccate per aromi o coloranti naturali, trasformate in farine per prodotti da forno destinati soprattutto ai celiaci.
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