Giovedì 1 ottobre alle ore 18,30 presso i locali della Galleria Roma in via Maestranza 110 (Siracusa) il prof. Umberto Mario Garro parlerà delle Tonnare in provincia di Siracusa.
La tonnara di Siracusa (S. Panagia) risale a fine seicento, quando dopo il terremoto, la tonnara fu ricostruita ed ampliata. La storia di questa struttura parla di un passato glorioso, proprietà dei baroni Bonanno, Landolina, Trenzano, e dei marchesi Vico e Castellentini, era una tonnara di ritorno che lavorava fino a metà ottobre. Fu abbandonata negli anni cinquanta. Diverse le cause tra cui la minore quantità di pescato e il mare sempre più inquinato a causa dell’installazione delle industrie nella vicina zona industriale di contrada Targia e Priolo.
La tonnara di Vendicari detta anche Bafutu, ossia anticamente del Capo Bojuto, venne costruita nel Settecento in seguito al grande incremento che in Sicilia si era avuto nella concessione di tonnare a partire già dal Seicento.
Soggetta, a periodi di magra ed anche di totale chiusura a causa del suo scarso prodotto (vedi un provvedimento della capitaneria di porto di Catania del 12 febbraio 1884) venne parecchio condizionata dalla vicinanza di altre tonnare (Marzamemi e Pozzallo) più efficienti e meglio favorite da fattori ambientali
La tonnara di Marzamemi risale al tempo della dominazione degli arabi in Sicilia. Nel 1630 venne venduta dal proprietario al Principe di Villadorata. I Villadorata potenziarono i fabbricati della tonnara portando da Avola e da Siracusa degli abili carpentieri, che poi rimasero residenti a Marzamemi. Nel 1912 a Marzamemi fu costruito uno stabilimento per la lavorazione prima del tonno salato e successivamente del tonno all'olio. La pesca della tonnara fu abbondante fino al 1951, nel 1952 entrò in funzione la Rasiom di Augusta e cominciò il sensibile calo della pesca in tutte le tonnare che erano sette: Santa Panacia - Terruzza - Fontane Bianche - Avola - Bafuto Vendicari - Marzamemi e Capo Passero.
La Tonnara di Capo Passero costituisce uno splendido monumento di archeologia industriale. La loggia e lo stabilimento per la lavorazione del tonno, la grande fornace, i magazzini delle botti o del sale, la chiesa del XVII secolo: qui giungevano i tonni che, prima macellati e poi lavorati, hanno costituito nel corso dei secoli una importantissima risorsa economica per tutta la popolazione del luogo. Quando la tonnara era ancora in attività, già ai primi giorni del mese di marzo iniziavano i lavori di manutenzione delle grandi imbarcazioni di quercia, lunghe quasi venti metri, che, custodite in grandi magazzini durante il periodo invernale, venivano ora tirate fuori per " l'impeciatura " delle chiglie.
Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato
Addetto Stampa: Amedeo Nicotra
Ingresso Libero
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