Quante volte, tante davvero, abbiamo sentito i concorrenti dei vari, molteplici reality prendersi in giro o deridersi all’interno della famosa “casa”, sulle spiagge delle bellissime isole, incontaminate solo qualche ora prima che arrivasse un intero staff, o nella fattoria?
Tutti assolti, perché, parla la sentenza della Cassazione 23 settembre 2009 n. 37105, al’interno dei reality deridere l’altro non offende la sua reputazione.
L’elemento caratterizzante è dato dal fatto che è lo stesso “contesto” in cui è inserito l’ipotetico sfottò a dare la dimensione dello stesso.
Insomma, visto che i reality sono volutamente creati per dare occasioni di confronti verbali tra i concorrenti, alcune espressioni non possono essere ritenute fuori luogo, fermo restando che una battuata può comunque essere di cattivo gusto.
Il reality di cui si parla nella sentenza è Survivor, durante una puntata un concorrente si rivolse ad un altro appellandolo come “pedofilo” visto che questo stesso rivolgeva le sue attenzione ad una donna più giovane di lui ma comunque adulta.
Così si legge nella sentenza “..l’uso della parola “pedofilo” era stato scherzoso, come evidenziato anche dal fatto che il …aveva inteso riferirsi alle attenzioni rivolte dal … a una donna molto più giovane di lui, ma pur sempre adulta.”
Sentenza della Cassazione dal Sole24ore (PDF)
News tratta da : Studio Associato Legale - Abbatescianni
mercoledì, ottobre 07, 2009
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