Nel decreto incentivi è prevista una norma che farà la felicità di molti contribuenti e che a molti altri ha causato diversi problemi. Infatti l'agente della riscossione non potrà più iscrivere ipoteca se l'importo del credito per cui si procede è inferiore a 8.000 euro.
In tal senso si era espressa anche la Corte di Cassazione (sentenza 22/02/2010 n. 4077), affermando che, in assenza di un importo espressamente definito, al di sopra del quale è possibile iscrivere ipoteca sui beni del debitore, ha ritenuto di individuare tale cifra nel limite minimo di 8.000 euro previsto nel caso di espropriazione immobiliare.
Per completezza, ricordiamo che non erano mancate negli anni passati pronunce giurisprudenziali di segno opposto a quello espresso dalla Cassazione. Però con la modifica legislativa la vicenda viene definitivamente risolta, nel senso che non è più ammessa l'ipoteca per importi inferiori agli 8mila euro.
Resta ora da capire come tale legge possa condizionare l'interpretazione della norma per il passato, atteso che, da più parti, è stata ipotizzata, in conseguenza del pronunciamento della Corte, un'astratta possibilità di richiedere il rimborso di eventuali somme corrisposte per la cancellazione dell'ipoteca per debiti inferiori al limite di 8mila euro.
Come spesso accade nel nostro paese su quest'aspetto ci sono varie interpretazioni, speriamo che quanto prima tutto ciò si chiarisca definitivamente.
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