La pietra lavorata, sempre più utilizzata per interni ed esterni, vive di diverse fasi e di un lungo processo che si può comodamente dividere in due categorie:
lavorazioni a mano, e dunque puntillo; gradinato che può essere fine, medio e grosso; martellina; scalpellatura.
Quanto alle lavorazioni meccanizzate, invece, parliamo di spacco di cava, segato, levigato, lucidato, granigliato, bocciardato fine, medio, grosso.
Qualche esempio del percorso di una pietra lavorata: la levigatura, utilizzata per eliminare le ruvidità della superficie e per regalare alla pietra stessa un aspetto liscio, uniforme, esteticamente d’effetto. Il prodotto ottenuto è solitamente indicato per qualsiasi tipo di arredo di interni come pavimentazioni e scale.
La pietra smaltata, invece, nasce da un attento lavoro che vede, come atto finale, una permanenza in forno ad alte temperature affinché il colore si assorba perfettamente dalla pietra. Una pietra lavorata di questo genere viene solitamente impiegata per top da bagno, ripiani per cucine e tavoli decorati. Di frequente la si trova anche nei mosaici a uso esterno.
Ancora, vi è la pietra sabbiata che vede sulla sua superficie dei pallini che creano l’effetto proprio sabbiato, e quella a occhio di pernice. In questo caso la pietra non viene lavorata; la sua superficie semmai viene sabbiata regalandole aspetto antichizzato. Il massimo per rivestimenti di camini.
Infine, si parla di lavorazione a puntillo, di tipo esclusivamente artigianale, che va a rendere la pietra adatta a usi esterni, vuoi per la pavimentazione di superfici stradali destinate ad accogliere veicoli pesanti, e di bocciarda quando la pietra viene modellata da una speciale mazza con punte piramidali che rende bene l'effetto della pietra battuta.
sabato, luglio 31, 2010
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