«Sei gay? Niente casa». Ecco un nuovo fenomeno di discriminazione che ha colpito un professore romano. Il professore Massimo Frana, docente presso un istituto superiore della capitale, stava cercando case a Roma in affitto. Aveva trovato un contatto per affittare una stanza di un appartamento al quinto piano di un condominio senza ascensore in zona Lucio Sestio nella periferia Est di Roma. La proprietaria dell'immobile però gli ha negato la possibilità di stipulare il contratto di affitto quando il docente gli ha dichiarato di essere omosessuale. La motivazione del rifiuto della donna proprietaria dell’immobile (sarebbe un avvocato in pensione) ha “giustificato” la sua scelta dicendo che a gay ed immigrati non mette a disposizione il suo appartamento. Massimo Frana dichiara che la donna l’avrebbe anche accusato di avergli fatto perder tempo inutile e che se gli avesse affittato la casa, i condomini “non avrebbero capito certe cose”.
Il docente sorpreso e stupito davanti a questo avvenimento ha dichiarato ai microfoni dei giornalisti :
«Da dieci anni insegno ai miei alunni a essere aperti e rispettosi di ogni diversità, vista come valore che arricchisce e devo dire che i giovani, opportunamente invitati a riflettere, dimostrano spesso di saper dare risposte positive ed equilibrate sul tema dell'integrazione e dell'accoglienza dell'altro. Ho perdonato la signora, ma spero si renda conto della cattiveria delle sue parole e della violenza del suo atteggiamento. Sono preoccupato all'idea che vi possa essere un intero condominio che rifiuta le persone gay, secondo quanto ha insistito a ripetere. Così come rimango incredulo che un avvocato, quale la signora ha sostenuto di essere, possa parlare e agire in un simile modo».
venerdì, settembre 10, 2010
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