giovedì, settembre 02, 2010

In vista un dimezzamento del margine operativo per la distribuzione farmaceutica

Le aziende di distribuzione farmaceutica hanno a cuore il mantenimento dell’eccellenza del servizio nei confronti delle farmacie e soprattutto nei confronti dei cittadini, clienti finali. Tuttavia in Italia ultimamente la manovra finanziaria prevede che il dimezzamento della quota sul rimborso dei farmaci per i grossisti. In particolare l’articolo 11 del decreto fisserebbe tali quote al 3% al netto dell’Iva contro il 6.55% ora in vigore. Le associazioni che rappresentano le aziende di distribuzione farmaceutica denunciano i probabili effetti che questa manovra apporterebbe: si tratta di effetti assolutamente negativi, poiché il taglio alle quote porterebbe una drastica diminuzione del margine operativo dei distributori. Le 18000 farmacie italiane e di conseguenza i cittadini avvertirebbero subito un drastico peggioramento, fino a percepire l’insufficienza dei processi di distribuzione dei farmaci. Se fino ad ora l’utile medio delle aziende di distribuzione farmaceutica ammontava allo 0,13% sul fatturato, il taglio previsto dalla manovra finanziaria lo abbatterebbe di almeno 6 - 7 punti. Così se i costi della distribuzione verranno tagliati non solo i 20 milioni di cittadini che entrano in farmacia ogni anno e le farmacie stesse subiranno notevoli danni ma lo stesso settore occupazionale, che oggi prevede l’impiego di 241 unità e 12.300 addetti alla distribuzione, subirebbe un ridimensionamento necessario e proporzionale al taglio.

Per questo motivo le case di distribuzione farmaceutica italiane chiedono di essere ascoltate dal potere politico in modo da avere la possibilità di proporre alternative valide a questo programma finanziario che metterebbe in ginocchio l’intero settore.

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