La ripresa economica che sembra essere in atto, almeno in alcuni settori, sta favorendo una certa propensione delle famiglie italiane possidenti i giusti requisiti ad accendere un mutuo per acquistare una casa di proprietà. La prima azione dei consumatori è sempre quella di confrontare i mutui tasso fisso con quelli dotati di tasso variabile. E la novità rispetto al passato consiste proprio nel passo successivo: questi ultimi infatti non sembrano più essere i preferiti dalla popolazione.
Complice il nuovo tetto antiusura del governo italiano e le banche, impegnate nel trovare soluzioni più adeguate alle necessità dei consumatori, il mutuo a tasso fisso sta riprendendo pian piano il posto che gli spetta di diritto nelle scelte della popolazione. Prima della crisi economica nata nel 2007 a causa del crack americano dovuto ad uno incontrollato di mutui subprime , il tasso fisso era quello preferito da tutti i consumatori, grazie al fatto che era in grado di mantenere l’importo della rata fisso, senza fluttuazioni.
Dopo il 2007, il tasso fisso è cresciuto e si è abbassato esponenzialmente quello variabile, portando i consumatori a propendere per finanziamenti basati su questo tipo di tasso di interesse. Per diversi anni il tasso è rimasto ai minimi storici, ora con la ripresa, potrebbe tornare a salire. E con esso potrebbero tornare a salire le rate dei mutui sottoscritti. Come una ruota che gira potrebbe ritornare in auge la situazione macroeconomica pre-crisi, e con essa potrebbero cambiare nuovamente gli assetti relativi a mutui e finanziamenti.
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