martedì, febbraio 15, 2011

Mutui: le banche spingono sul tasso fisso

Vediamo di riassumere le caratteristiche delle due tipologie di mutuo principali, che si dividono in:
1) mutui tasso fisso, 2)mutui tasso variabile.
Il mutuo bancario a tasso fisso garantisce una rata costante per tutta la durata del contratto e risulta vantaggioso nel caso vengano aumentati i tassi d'interesse. Il vantaggio sta nella certezza dell'uscita mensile e quindi nella possibilità di pianificazione, lo svantaggio sta nella rata più alta, per oneri ed interessi, rispetto al mutuo a tasso variabile.
Il mutuo a tasso variabile vede il calcolo degli interessi modificarsi in base alle variazioni mensili del costo del denaro. Il vantaggio è che, per lo meno all'accensione del mutuo, il tasso è inferiore a quello fisso, ma viene controbilanciato dall'incertezza sulla somma che alla fine si sarà dovuta sborsare.
Fatte queste precisazioni per i non addetti ai lavori, segnaliamo a coloro che si accingono a chiedere un finanziamento, che è diventato piuttosto difficile ottenere un mutuo a tasso variabile.
I dati relativi a gennaio 2011, infatti, evidenziano come il 68,8% delle erogazioni sia stato a tasso fisso, contro il 32,7% del secondo semestre 2010.
Gli istituti di credito tendono oggi ad erogare mutui a tasso variabile apparentemente per due ragioni principali: 1) perché è remota la possibilità che la Banca Centrale Europea alzi i tassi d'interesse tanto da raggiungere quelli del tasso fisso, 2) perché la facoltà di surroga che ha il cliente potrebbe indurlo a trasferire il mutuo altrove non appena i tassi cominciassero a lievitare.

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