Abbinare un vino a un pasto è più difficile di quanto sembri. Banalmente, si potrebbe pensare che con la carne vadano bene i vini rossi e con il pesce i bianchi, ma in realtà è importante tenere presente caratteristiche sia di corpo, struttura, dolcezza e morbidezza, ma anche regionali e di tradizione. Diverse regioni italiane, infatti, vantano produzioni di vini di tutto rispetto. Un vino toscano andrà benissimo con la fiorentina, ma con una lombata di manzo di certo sarà più indicato un Barolo. Da sempre sugli scudi, soprattutto per quanto riguarda i rossi, sono per esempio i vini piemontesi: Barbaresco, Barbera, Dolcetto…
Ma il Piemonte negli ultimi anni oltre che per i suoi eccellenti rossi, si sta facendo conoscere anche per una produzione di vini bianchi di tutto rispetto, tra cui il DOCG Roero Arneis: vino molto secco e ideale non solo per aperitivi, ma anche per secondi di pesce leggero, che certamente non sono tipici della tradizione piemontese.
Discorso a parte, invece, meritano gli spumanti, in cui il Piemonte è sicuramente terra d’elezione e alfiere del made in Italy nello storico confronto con gli champagne francesi, con il Giulio Ferrari Riserva su tutti.
Spostandosi di regione in regione, è possibile trovare altrettante punte d’eccellenza per ogni tipologia di vini: dai rossi toscani ai bianchi veneti, ai vini dolci siciliani (come non citare il Malvasia di Lipari, per esempio).
La scelta dell’abbinamento del vino alla pietanza diventa assolutamente non immediata, tanto è vero che neanche tra i migliori sommelier c’è accordo unanime su quale sia il vino migliore per un determinato piatto.
Ovviamente, sulla nostra tavola di tutti i giorni non è il caso di perdersi nei meandri dell’enogastronomia, ma quantomeno riuscire a non sbagliare totalmente l’abbinamento ci farà fare bella figura con chi di vino qualcosa ne capisce.
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