mercoledì, giugno 22, 2011

Implantologia: calo vertiginoso ricavi nel 2010

Implantologia dentale in declino? Si e no. Si perché la crisi ha fatto registrate dati allarmanti in quanto a caduta di visite; no perché se si perde un dente, a prescindere dal modo in cui ciò accade, il consumatore a prescindere dai costi, se può di rivolge comune al proprio odontoiatra di fiducia. Tutto questo non riesce però a cancellare un dato incontrovertibile, ovvero quello che nel corso del 2010 è stato registrato un calo di ben 2,5 milioni di interventi, pari circa a 1,8 milioni di italiani.

Il 2011 non promette nulla di buono. I dati raccolti nei suoi primi mesi parlano di un ulteriore calo di visite per gli odontoiatri di tutta la penisola. L’Andi, l’associazione nazionale dei dentisti italiani lancia l’allarme: almeno il 30% dei professionisti sta prendendo in considerazione l’idea di chiudere il proprio studio per via dei mancati ricavi.

Un dato molto particolare si è andato delineando. Sebbene la caduta dei ricavi sia stata rilevata mediamente in tutta Italia, a risentirne in minore modo sono le città come Roma, dove hanno sede i maggiori palazzi istituzionali e quindi non solo una maggiore liquidità ma anche la necessità di una certa perfezione. Senza contare la presenza dei lavoratori statali, caratterizzati da una maggiore stabilità di retribuzione e quindi possibilità di spesa.

Un quadro molto chiaro, nel quale rientra anche il fenomeno dell’odontoiatria low cost: conveniente in apparenza, ma in alcuni casi pericoloso perché privo di controlli.

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