IMU e riforma del catasto stanno per abbattersi sui bilanci già critici degli italiani. Parliamo della rivoluzione fiscale sugli immobili più pesante dal dopoguerra, con aumenti vertiginosi che in alcuni casi raggiungono anche il 300%. Se il gettito fiscale della vecchia tassa sulla prima casa, l’ICI era di circa 9 miliardi, la nuova imposta municipale sugli immobili, dovrebbe raggiungere un valore di circa 20 miliardi, pertanto la pressione fiscale sui cittadini italiani sarà notevolmente più forte. Ma non finisce qui, infatti Monti vuole spremere il più possibile dai beni immobili, tanto cari agli italiani, per risanare il bilancio e quindi ha approntato anche la riforma del catasto. Il premier l’aveva annunciata già a dicembre, ma il riordino del registro degli immobili non partirà prima di aprile. Ma cosa cambierà con la nuova riforma? Innanzitutto verrà introdotto un nuovo metodo per classificare le abitazioni, basato sui metri quadri e non più sul numero dei vani. Il vecchio metodo, in effetti, poteva dare vita a dei casi del tutto iniqui. Consideriamo, ad esempio, due abitazioni differenti, dotate entrambe di 4 vani, di cui 3 hanno la stessa metratura. La quarta stanza, però è differente: in un caso troviamo un ampio soggiorno di 25 metri quadri, mentre nel secondo caso abbiamo una piccola stanzetta di tre metri per due. Ebbene, secondo l'attuale legge entrambe le case verrebbero tassate allo stesso modo, ma dopo la riforma del catasto, sarà la prima abitazione, quella con il grande soggiorno, a pagare di più. Giustamente. L'altro nuovo parametro introdotto dalla nuova normativa è il valore di mercato, che dovrà essere aggiornato ogni tre anni. Così, non pagherà di più solo chi possiede una casa più grande, ma anche chi possiede proprietà in zone centrali o di pregio, dotate di un valore di mercato più elevato.
Il governo ha previsto anche una riorganizzazione delle categorie catastali ed ogni tipologia immobiliare verrà inquadrata sulla base di “ambiti territoriali del mercato” (periferia, centro ecc.), quindi, ciascuna tipologia verrà contestualizzata alla zona di appartenenza seguendo una mappa del territorio più precisa e veritiera. La riforma del catasto, al contrario dell’IMU, sarà una manovra a costo zero per gli italiani e anzi, sarebbe una misura equa che andrebbe ad aggiornare il catasto eliminando le disparità esistenti e dando il giusto valore a ciascun immobile. Ma sarà realmente così? Bisognerà aspettare la sua applicazione per capirlo. Intanto, i proprietari di case situate nei centri storici, o in luoghi turistici, stanno cominciando a preoccuparsi perché sicuramente dovranno pagare più degli altri. Tutti quanti, invece, sono preoccupati per l’IMU: molto probabilmente, nel mese di maggio, i comuni decideranno se modificare le aliquote di base fissate dal governo, per calcolare l’imposta sugli immobili. Quei pochi comuni che hanno già deciso a riguardo, hanno optato per i ritocchi al rialzo, quindi è lecito pensare che tutti i municipi punteranno a rafforzare le proprie casse alzando la quota da versare per pagare la nuova imposta e gli italiani saranno chiamati a vuotare i loro tristi portafogli.
venerdì, marzo 30, 2012
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