E’ stato presentato a Roma, dal
Presidente di Centro Studi Fiaip Mario Condò de Satriano, il Report
immobiliare Urbano Fiaip per l’anno 2011. Come ci si aspettava i
dati ufficiali hanno rilevato un segno meno sia per il numero di
compravendite sia per l’andamento dei prezzi di vendita e delle
case in affitto a Rimini.
Nel dettaglio, la nostra penisola ha
fatto registrare un -5,94% sul numero di affari conclusi ed i prezzi
delle abitazioni si sono contratti di -6,98%
I dati vanno letti in modo differente:
se il segno meno nelle compravendite non è certo un buon risultato,
diverso è il discorso per l’andamento dei prezzi. Ormai da circa
tre anni una delle maggiori cause della stagnazione del mercato
immobiliare è l’elevata forbice tra il prezzo richiesto da chi
vende e la disponibilità di chi compra. Questa discesa, diciamolo,
non piccola di quasi il 7% ha avvicinato le parti, anche se, la
distanza rimane ancora elevata.
Se l’andamento dei prezzi nella prima
metà del 2012 dovesse confermarsi con il segno meno potremmo vedere
un secondo semestre positivo.
Ma torniamo sui dati proposti dal
Report Urbano di Fiaip: anche il comparto commerciale presta il
fianco alla stagnazione. Sono in calo i prezzi di negozi (-9%),
uffici (-11%) e capannoni (-10%) così pure il numero di
compravendite con un -11% per i negozi, un -11% per gli uffici ed un
-10,3% per i capannoni.
Passando ad un analisi sui capoluoghi
di provincia va fatto rilevare che Torino è una delle poche città
in controtendenza con un +3,75% dei prezzi rispetto al 2010. Ribassi
diffusi invece per gran parte delle città: si va dal -3.75% di
Siena, a quasi il -12% di Palermo. In mezzo, con oscillazioni
comprese tra il -5 ed il -8% troviamo Napoli, Cagliari, Genova,
Bologna, Firenze, Roma. Infine, cifra doppia con il segno meno (-10%)
per Venezia e Milano.
Il Report è stato realizzato grazie al
contributo dell’Università degli Studi di Napoli Federico II ed
alla presentazione del 16 febbraio erano presenti, tra gli altri, il
Prof. Augusto Vitale insieme al Presidente Nazionale Fiaip Paolo
Righi.
Ma sentiamo le parole di Mario Condò
de Satriano “il mercato immobiliare nel 2011 ha senz’altro
risentito dell’impennata dello spread tra titoli italiani e titoli
tedeschi. Questo ha dato luogo ad una tempesta finanziaria che ha
prodotto il brusco innalzamento del costo del “funding” ponendo
ancora gli istituti di credito in una posizione di difesa, e
generando, nuovamente, una stretta creditizia che, dopo essersi
allentata nel 2010, ha privato la domanda del suo fondamentale
sostegno già dal secondo semestre del 2011” A testimonianza di
queste dichiarazioni rileviamo che da settembre 2011 tutti gli
Istituti di Credito hanno praticamente raddoppiato gli spread
applicati sulle condizioni di mutuo. Continua e conclude Condò “il
mercato immobiliare risente dei timori sulla tenuta della moneta
unita, delle ridotte capacità di risparmio delle famiglie e, in
special modo, è stato influenzato dall’ elemento psicologico
negativo acuitosi nel terzo trimestre del 2011 con l’introduzione
dell’IMU e la paventata revisione del sistema catastale: Tutti
questi fattori hanno fortemente influenzato la tendenza ribassista”.
La stretta creditizia gioca un ruolo
chiave sull’andamento del mercato immobiliare. Ormai per comprare
casa una larghissima fetta di popolazione è costretta a ricorrere al
credito. Quasi il 50% degli italiani e oltre il 70% dei cittadini
extra U.E. ha dovuto contrarre un mutuo per poter comprare casa
durante il 2011.
Piccola curiosità: l’integrazione
dei cittadini extracomunitari nel sistema economico italiano si
riscontra anche attraverso il -5% di richieste di finanziamento per
l’acquisto della casa. A testimonianza di crescita del loro potere
economico.
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