In quest’area, infatti, risorse ed energie sono specificamente proiettate nella ricerca di tecniche avanzate di vinificazione e invecchiamento del vino, allo scopo di produrre bottiglie di qualità sempre maggiore. Visitare le cantine locali consente molto spesso di approfondire come vengono trattate le uve e quali processi di lavorazione portano poi al prodotto finito e al calice di vino sulle tavole. Le visite sono guidate da enologi o dai proprietari delle cantine stesse, in grado quindi di rispondere a qualsiasi curiosità e interesse dei visitatori.
Dai primi anni Novanta, inoltre, nell’Area DOC di Lison-Pramaggiore si sono diffuse progressivamente diverse pratiche dell’agricoltura biologica, anche in viticoltura, tanto da rendere la Strada del Vino veneta una della maggiori realtà agricole gestite in chiave “bio”. Fra i vini tutelati dal Consorzio “Lison Pramaggiore” ricordiamo: il Tocai Italico, il Pinot bianco, lo Chardonnay, il Pinot Grigio, il Riesling Italico, il Verduzzo, il Merlot, il Malbech, il Cabernet, lo Spumante e molti altri ancora.
Dai primi anni Novanta, inoltre, nell’Area DOC di Lison-Pramaggiore si sono diffuse progressivamente diverse pratiche dell’agricoltura biologica, anche in viticoltura, tanto da rendere la Strada del Vino veneta una della maggiori realtà agricole gestite in chiave “bio”. Fra i vini tutelati dal Consorzio “Lison Pramaggiore” ricordiamo: il Tocai Italico, il Pinot bianco, lo Chardonnay, il Pinot Grigio, il Riesling Italico, il Verduzzo, il Merlot, il Malbech, il Cabernet, lo Spumante e molti altri ancora.
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