Terna, la trimestrale supera le stime degli analisti. La società
che gestisce la rete elettrica italiana ha registrato il 29° trimestre
di crescita con un aumento dei ricavi del 6,9% e dell’Ebtida del 9,5%.
Il cda ha inoltre deliberato la distribuzione di un acconto sul
dividendo ordinario 2012 pari a 7 centesimi di euro. Flavio Cattaneo,
AD di Terna: "Si tratta di un risultato molto significativo tenendo
conto anche della Robin Hood Tax". "I buoni risultati dei nove mesi
evidenziano l'efficienza gestionale raggiunta dal gruppo. Siamo
confidenti in una chiusura di anno positiva".
Flavio Cattaneo,
ad di Terna, è più che soddisfatto. Non solo la società ha registrato
il 29° trimestre di crescita, ma grazie ai risultati conseguiti ha
annunciato un acconto sul dividendo in linea con la sua politica. "Si
tratta di un risultato molto significativo tenendo conto anche della
Robin Hood Tax", ha osservato Cattaneo.
Il cda di Terna ha
deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo ordinario 2012
pari a 7 centesimi di euro per azione, in linea con le attese degli
analisti di Kepler (buy e target price a 3,2 euro), meno però degli 8
centesimi pagati l'anno scorso. Verrà posto in pagamento a decorrere dal
22 novembre, con data stacco il 19 novembre.
Terna
ha mostrato dal terzo trimestre 2012 ricavi in crescita del 5,1% a
442,1 milioni di euro, essenzialmente per l'effetto del maggior
corrispettivo utilizzo rete e del servizio di dispacciamento, con costi
operativi scesi di 5,7 milioni a 82 milioni di euro.
L'ebitda è
poi salito dell'8,2% a 360,1 milioni di euro, oltre le attese degli
analisti di Equita (buy e target price a 3,15 euro) a 346 milioni.
Migliore del previsto anche l'ebit, cresciuto del 7,3% a 253,7 milioni
di euro, dopo aver scontato ammortamenti per 106,4 milioni di euro.
Nei
primi 9 mesi del 2012, invece, Terna ha registrato un utile a 355,5
milioni, in crescita del 15,6% rispetto allo stesso periodo del 2011,
oltre i 335 milioni attesi dagli analisti. L'ebitda è aumentato del 9,5%
a 1,029 miliardi, superando di poco le stime del consenso a 1,018
miliardi.
E' tuttavia cresciuto l'indebitamento netto a 5,576
miliardi, 453,3 milioni in più rispetto a fine 2011, a fronte di
investimenti per 778,4 milioni di cui 736,3 in attività regolamentate.
Gli investimenti del periodo risultano in calo del 4,8%. Equita in
realtà si aspettava un debito più alto a 5,8 miliardi. "I buoni
risultati dei nove mesi evidenziano l'efficienza gestionale raggiunta
dal gruppo. Siamo confidenti in una chiusura di anno positiva", ha
previsto l'ad Cattaneo. Nonostante questo, il titolo a Piazza Affari
cede l'1,06% e scivola a quota 2,81 euro.
FONTE: Milano Finanza
venerdì, novembre 09, 2012
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