Era il 28 Ottobre del 1921. Dai campi di battaglia che
ancora portavano i segni della guerra da appena tre anni terminata , si ricercarono salme di soldati
che non portavano alcun segno di riconoscimento, appartenenti a tutte le armi,
nei luoghi tra le Alpi e il mare dove si era duramente combattuto. Così
convennero ad Aquileia undici salme.
Undici soldati italiani morti nel compimento del loro dovere. Essi
rappresentavano in questo modo l’esercito italiano. Non si volle con questo
celebrare tanto la vittoria, quanto il sacrificio, che portò all’immolazione
circa mezzo milione di giovani. Quelle undici salme avevano l’onore di
rappresentare il soldato ignoto, simbolo di tutti i soldati e della loro madre.
Fu proprio alla madre di un soldato la cui salma non fu mai recuperata, l’onere
di scegliere la salma destinata alla gloria del Milite Ignoto. La bara è posta
a Roma , sotto la statua equestre del re Vittorio Emanuele II, in quello che
poi fu chiamato l’Altare della Patria. Le altre dieci rimasero ad Aquileia ,
dietro l’abside della Basilica ove è il cimitero di guerra, uno dei più nobili
del mondo, nel’arcosolio in mezzo al quale arde perennemente una lampada votiva. hotel lignano
giovedì, gennaio 31, 2013
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