lunedì, maggio 19, 2014

ARTISTA - ANDREA PRANDI - ESPOSIZIONE aDaArt Gallery Barcellona e Brick Lane Gallery Londra

Senza titolo-1-nuovo logoxweb.jpgARMATO VINCENZO
Quale può essere il divario fra pittore e artista?
 A questo quesito si può rispondere chiaramente attraverso le opere di Armato Vincenzo.
Un giorno un mio maestro d’arte mi disse “pittore si diventa, artista si nasce” a voler così specificare che l’arte della pittura la si può apprendere attraverso le scuole apposite, la frequentazione degli studi d’arte, l’uso degli strumenti che servono per dipingere, quali pennelli, colori, tele e quant’altro. Tutto si può dipingere; da una parete, allo scafo di una nave, il tramonto del sole, l’alba, mari, monti ecc. ma come si può dipingere il pensiero che aleggia in ognuno di noi?
Ed è qui se subentra l’artista. Esso non ha bisogno di strumenti classici per illustrare e promulgare al pubblico intero le sua visione del mondo, qualsiasi mezzo è lecito, qualsiasi forma anche la più strana è veicolo di informazione.
Ed è appunto a questo che si attenuto l’artista Armato Vincenzo, che dopo aver sperimentato ogni forma di pittura ed espressione ha deciso di parlare al mondo attraverso simboli, e di questi simboli ha scelto quello più effimero, più inutile, più sacrificale e più deleterio come il fumo. Cosa ci può essere di più dissacrante del fumo? Una nuvola che appare e scompare con un alito di vento una nuvola che può essere micidiale e malefica a secondo di chi la produce.
Armato la usa questa nuvola per gridare al mondo esterno che tutto quello che ci circonda e ormai fumato, dissolto nell’aria, lo specifica attraverso le sue tele. E qui riemerge il pittore, usa sempre la tela per i suoi messaggi, ma anziché usare gli strumenti usuali usa pacchetti di sigarette, di tutte le marche, per maggiormente evidenziare che non vi è nazionalità nel mandare in fumo le idee e le cose, usa fiammiferi, spenti, ormai fuori uso inutili ,come le cose e le idee che subito si accendono e poi vengono subito spente. Usa frasi simboliche, oggetti, nomi importanti derivanti dall’arte e dalla scienza,come quelli dei musei o diciture che riguardano la nostra patria,il nostro vivere quotidiano, facendo riferimento anche al mondo della musica.
Per l’artista tutto quello che ci circonda è solo e sarà sempre un’onda che ci accompagna in questa vita fumata. Vi è comunque da notare che malgrado questo nuovo e antico significato, quasi primordiale, lascia sempre uno spiraglio alla speranza ed al cambiamento, attraverso le calde tonalità dei fondali che racchiudono le frasi formate dai pacchetti di sigarette. Ci si chiede, se ogni persona che ha consumato questi pacchetti potesse dire le proprie opinioni, quante idee verrebbero alla luce, verrebbe quasi voglia di aprire ad uno ad uno i pacchetti per capire se veramente siamo tutti fumati o se abbiamo ancora qualche barlume di vitalità
Armato Vincenzo nasce a Mazara del Vallo il 19 maggio 1952 dove vive e lavora. Dopo un lungo viaggio nell’anima dell’Arte Moderna e Contemporanea, decide di vivere un’esperienza nuova, aggregandosi al progetto Fumo d’Artista. Cioè incollare pacchetti di sigarette, accendini, fiammiferi, cartine e mozziconi di sigarette. L’artista nelle sue opere intende trasmettere che il fumo è solo fumo, di tutto non rimane niente. Con i suoi lavori comunica messaggi di interesse socio-culturale con coraggio, schiettezza e spontaneità. Ironia, aggressività e dissipazione, trasgressione e provocazione sono una sintesi del suo modo di essere nei confronti di un mondo che ritiene falso e ambiguo.
Pasqua dott.ssa Enrica – critico e storico dell’arte       

Bergamo 13 marzo 2014

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