Giustizia, verità e fede. Sono i valori del Premio Internazionale
Memorial Livatino-Saetta-Costa, riconoscimento all’impegno sociale, alla difesa
della legalità, del rispetto delle regole, della divulgazione di
un’informazione libera e corretta, destinato a magistrati, giornalisti,
sportivi, artisti, agenti di polizia, carabinieri, finanzieri, e a quanti si siano
distinti per l'attività lavorativa svolta nel sociale.
L’evento itinerante che celebra
il ricordo di tre magistrati vittime di mafia, Antonino Saetta, Rosario
Livatino e Gaetano Costa, e
di tutti coloro che hanno perso la vita in difesa della legalità, è
giunto alle XXII edizione e sabato scorso è approdato al Museo Diocesano di
Catania, in una sala gremita. Ad organizzare il Memorial, il Comitato spontaneo
antimafia “Livatino Saetta Costa”, nella persona del prof. Attilio Cavallaro, anima della kermesse
e del Comitato, fondato 22 anni fa insieme al padre di Rosario Livatino:
un’attività che fino ad oggi ha sensibilizzato oltre 50.000 studenti delle
scuole medie e superiori di tutta la regione, ritenendo prezioso strumento
nella lotta alla mafia, la divulgazione attraverso una giusta informazione dei
principi di legalità e giustizia sociale.
È stato il prof. avv. Corrado Labisi,
presidente onorario del Comitato e presidente dell’Istituto Medico
Psicopedagogico Lucia Mangano, a dare
il benvenuto ai presenti, puntando subito il dito contro il potere dei
colletti bianchi, la vera mafia, quella borghese, imprenditoriale, politica,
lontana dallo stereotipo cinematografico del padrino siciliano, ultimo anello
di una lunga catena criminosa. “Bisogna essere vicini a far sentire e al centro
della società tutti colore che si impegnano nella legalità”, ha poi aggiunto il
presidente prof. Attilio Cavallaro,
dando inizio alla cerimonia di consegna delle pergamene con l’inno nazionale e
la proiezione delle immagini della strage di Capaci e del funerale di Giovanni
Falcone e della sua scorta.
Tanti i premiati, tra i quali il dott. Guido Marino, questore di Napoli, il dott. Nicola Mazzamuto, presidente del Tribunale di sorveglianza di
Messina, Monsignor Roberto De Odorico,
segretario generale dell’Università Pontificia Lateranense, e il dott. Roberto Rossi, Sostituto Procuratore della
DDA di Bari – che di recente ha coordinato le indagini che hanno sventato
l’attentato pianificato per uccidere il procuratore capo della Repubblica di
Napoli – il dott. Antonio Prestigiacomo,
commissario della Squadra Catturandi dei Carabinieri, Padre Giovanni Romeo. Il dott. Sergio Centaro, magistrato, il prof.
dott. Giuseppe Firrincieli,
scrittore, il colonnello dell’Esercito italiano Salvatore Daniele Patanè, l’ispettore della Polizia di Stato Giovanni Ventura – uno degli uomini che
favorì la cattura del boss Nitto Santapaola nel ’93, nelle
campagne di Mazzarrone – il dott. Ferdinando
Guarino, ex questore di Enna, l’attrice Anna Maria Spina, impegnata nella lotta al femminicidio.
Ospite d’onore Gigi D’Alessio,
premiato per il Progetto Malaterra, un album, un tour e un docufilm per la
riqualificazione morale e culturale, ma non solo, della Campania e di tutto il
sud Italia.
“Non voglio nascondere il male della mia terra – ha spiegato il
cantautore – ma promuovere il bene”.
Da diverse edizioni ormai il Premio si fregia anche di un
riconoscimento speciale istituito in memoria della Nobildonna prof.ssa
Antonietta Labisi, fondatrice dell’Istituto Medico Psicopedagogico Lucia
Mangano di Sant’Agata Li Battiati, e antesignana della lotta alla mafia. Una
donna attenta ai bisogni della gente, da sempre pronta a donarsi a favore dei
meno fortunati, soprattutto nel quartiere di San Cristoforo dove per diversi
anni ha operato, portando assistenza ai piccoli e agli anziani, rappresentando
un modello da seguire per numerosi bambini e soggetti svantaggiati che, a vario
livello, hanno potuto contare sul suo sostegno incondizionato, generoso,
spontaneo, pieno d’affetto e di socialità. Una figura carismatica quella della
prof.ssa Labisi, per la quale il Comitato Antimafia Livatino Saetta ha
consegnato all'arcivescovo di Catania la richiesta per avviare un processo di
beatificazione. A continuare la sua missione il figlio, l’avv. Corrado Labisi,
presidente dell’Istituto Lucia Mangano, struttura d’eccellenza, accreditata
presso il Parlamento Europeo (Registro Trasparenza n. 054846014854-49 con sede
in Rue Fernand Neuray n. 68 – 1050 Bruxelles), che in questi mesi ha accompagnato
il Comitato nel suo tour di legalità nelle scuole di Catania e provincia per
sensibilizzare i più giovani alla cultura del rispetto della legge.
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