All’Istituto
comprensivo “Federico Sciacca” di Giarre è tempo di legalità: ospite il
Comitato Antimafia Livatino Saetta Costa che anche in questo 2016 continua il
suo viaggio nelle scuole della provincia etnea, impartendo lezioni di legalità
e sensibilizzando gli studenti alla cultura dell’antimafia.
Già
nel 2015 oltre 8.000 studenti sono stati coinvolti intorno ad un unico focus:
non esiste pace senza giustizia sociale, tema che è stato al centro degli
incontri anche di questo nuovo anno scolastico.
A
partecipare all’evento, introdotto dal dirigente scolastico prof.ssa Maria
Novelli, centinaia di studenti attenti e interessati.
“Vogliamo
ricordare gli ideali di giustizia di questi uomini – spiega Attilio Cavallaro,
presidente del Comitato – per non dimenticare, e per costruire su queste basi
gli uomini che sarete domani”.
Presidente
onorario del Comitato e presidente dell’Istituto medico psicopedagogico Lucia
Mangano di Sant’Agata
Li Battiati – struttura d’eccellenza, accreditata presso il Parlamento Europeo
(Registro Trasparenza n. 054846014854-49 con sede in Rue Fernand Neuray n. 68 –
1050 Bruxelles) – il prof. avv. Corrado Labisi, che da anni porta avanti la
missione della madre, Antonietta Labisi, fondatrice del Centro e antesignana
della lotta alla mafia. Soprattutto nel quartiere di San Cristoforo, durante
gli anni Sessanta, ha operato assistendo piccoli e anziani, rappresentando un
modello da seguire per numerosi bambini e soggetti svantaggiati che, a vario
livello, hanno potuto contare sul suo sostegno incondizionato, generoso,
spontaneo, pieno d’affetto e di socialità. Una figura carismatica per la quale
il Comitato Antimafia Livatino Saetta ha consegnato all'arcivescovo di Catania
la richiesta per avviare un processo di beatificazione.
“La
mafia più pericolosa – spiega l’avv. Labisi – è quella che siede nei posti di
potere. Democrazia è partecipazione, e per partecipare è necessario avere una
coscienza. Il primo dovere che abbiamo verso noi stessi – continua – è
l’onestà. Non possiamo cambiare di certo le sorti della società con questi
incontri, ma possiamo collaborare per avere una società migliore”.
Ospite
della lezione anche la sign.ra Giovanna Raiti, sorella di Salvatore Raiti, il
carabiniere ucciso dalla mafia nella Strage della circonvallazione a Palermo,
nel 1982, ad appena diciannove anni, mentre era in servizio durante il
trasferimento del boss catanese Alfio Ferlito al carcere di Trapani.
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