Il Wti ricomincia
a salire, portando i trader del petrolio
a ritrovare il sorriso: è stata raggiunta
la soglia dei 50 dollari al barile. E’ stata superata la resistenza
tecnica, segnata dalla media degli ultimi sette mesi. La chiusura viene
registrata su 49,89 dollari contro l’ottimo margine del Brent che arriva a quota 55,47 dollari. Il trend positivo nasce dal
riequilibrio del mercato, che viene notato dall’Opec (Organizzazione Paesi
Esportatori di Petrolio) e dall’Aie (Agenzia Internazionale dell’Energia). I
report segnalano inoltre una domanda in aumento davanti alla forte riduzione delle scorte di petrolio come riportato sul sito prezzodelpetrolio.com.
Nonostante
l’andamento positivo arrivano notizie legate alla criticità
del giacimento Sahara, in Libia. La sua efficacia, infatti, prosegue a fasi
alterne, facendo così segnare un deficit importante anche per livello di
efficienza. Al tempo stesso non si può ignorare la situazione difficile dei
mercati legata al disastro ambientale
della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon.
Colpisce notare che il greggio ha fatto registrare un
aumento di prezzo in un momento altrettanto delicato a causa degli uragani: la produzione oltreoceano è in risalita a 9,4
milioni di barili al giorno. E’ presto detto che se il Wti consoliderà il trend
positivo superando i 50 dollari, si potranno incoraggiare gli operatori dello shale oil, che avevano smesso di
incrementare la quantità delle trivelle.
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