Venerdì 8 febbraio, presso la Biblioteca "Malaspina" di Varzi, verrà presentato il libro di Paolo Repossi "Le giornate della cipolla"
La Biblioteca Comunale "Malaspina" e l'Assessorato alla Cultura e Istruzione del Comune di Varzi presentano il libro
La trama
Miro Rebasti, il protagonista del romanzo, vive in collina, nell'Oltrepò Pavese.
Per studiare e per lavorare ha dovuto fare per anni su e giù con la pianura ed ha sviluppato un antagonismo, quasi un’antipatia, per la “piana”.
Adesso lavora nelle vigne delle sue colline, alle dipendenze di uno strano personaggio, Ghezzi il giovane, e insieme a Gordi, uno dei tanti ragazzi rumeni che sono arrivati negli ultimi anni.
Legge e rilegge i diari di suo nonno, partigiano e scrittore, che prima di diventare un protagonista della Resistenza locale, aveva partecipato alla campagna di Russia.
Lo sfondo della narrazione è il lavoro nelle vigne e la passione per il vino, ma anche il degardo del territorio e della cominità rurale, che tanti scambiano per progresso.
Ad un tratto, come se ubbissero ad un impellente bisogno di verità, i protagonisti del romanzo iniziano una ricerca: si mettono a cercare il fucile che ha ucciso il duce, e la persona che può raccontare la verità su tutta la vicenda.
Trovano il fucile e trovano la persona, ma dovranno constatare che anche un vecchio partigiano, prima di morire, come ultimo desiderio, vuole solo andare alla televisione.
La struttura
Il testo è costituito da una sequenza di brevissimi capitoli.
Ognuno ha un titolo ed una propria autonomia, ma la narrazione è saldamente strutturata attorno alle vicende dei protagonisti ed al racconto del territorio.
Ad un certo punto la trama principale comincia ad alternarsi ai diari del tempo di guerra, fino a fondersi nel finale, dove la storia grande condiziona, e forse in parte determina, la storia piccola dei protagonisti del romanzo.
Le giornate della cipolla
Biblioteca Comunale "Malaspina"
venerdì, 8 febbraio 2007
ore 21.00
ore 21.00
La trama
Miro Rebasti, il protagonista del romanzo, vive in collina, nell'Oltrepò Pavese.
Per studiare e per lavorare ha dovuto fare per anni su e giù con la pianura ed ha sviluppato un antagonismo, quasi un’antipatia, per la “piana”.
Adesso lavora nelle vigne delle sue colline, alle dipendenze di uno strano personaggio, Ghezzi il giovane, e insieme a Gordi, uno dei tanti ragazzi rumeni che sono arrivati negli ultimi anni.
Legge e rilegge i diari di suo nonno, partigiano e scrittore, che prima di diventare un protagonista della Resistenza locale, aveva partecipato alla campagna di Russia.
Lo sfondo della narrazione è il lavoro nelle vigne e la passione per il vino, ma anche il degardo del territorio e della cominità rurale, che tanti scambiano per progresso.
Ad un tratto, come se ubbissero ad un impellente bisogno di verità, i protagonisti del romanzo iniziano una ricerca: si mettono a cercare il fucile che ha ucciso il duce, e la persona che può raccontare la verità su tutta la vicenda.
Trovano il fucile e trovano la persona, ma dovranno constatare che anche un vecchio partigiano, prima di morire, come ultimo desiderio, vuole solo andare alla televisione.
La struttura
Il testo è costituito da una sequenza di brevissimi capitoli.
Ognuno ha un titolo ed una propria autonomia, ma la narrazione è saldamente strutturata attorno alle vicende dei protagonisti ed al racconto del territorio.
Ad un certo punto la trama principale comincia ad alternarsi ai diari del tempo di guerra, fino a fondersi nel finale, dove la storia grande condiziona, e forse in parte determina, la storia piccola dei protagonisti del romanzo.
L’autore: Paolo Repossi, 39 anni.
Ho finora pubblicato due libri:
Pietro si volta, Edizioni Pendragon, 2005;
Se c’è una strada sotto il mare, Cicorivolta Edizioni, 2006.
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