venerdì, agosto 22, 2008

Double vision - www.foscodelnero.blogspot.com

Titolo: Double vision (Double vision).
Genere: thriller, fantastico, drammatico, esoterico.
Regista: Chen Kuo-Fu.
Attori: Tony Leung Ka Fai, David Morse, Rene Liu, Leon Dai, Naveen Andrews.
Anno: 2002.
Voto: 8.


Ennesimo film proveniente dal lontano Oriente e di fatto sconosciuto in Italia (credo anzi che non sia mai stato importato: io l’ho visto in un dvd estero in lingua originale e con i sottotitoli inglesi).
Per essere precisi, comunque, si tratta di una coproduzione tra Taiwan, luogo in cui è ambientato per la gran parte, e gli Usa, e infatti una parte dei dialoghi è recitata in inglese.
La pellicola è del 2003 ed è stata diretta da xxx.
Se dovessi definirla, direi che si tratta di una sorta di Seven all’orientale, sebbene con un pizzico di sovrannaturale in più.

La trama è la seguente: Huo-Tu è un poliziotto che vive a Taipei, capitale di Taiwan, e che è particolarmente ligio al proprio lavoro, tanto da dormire in ufficio.
Non si tratta però solo di senso del dovere, ma del desiderio di stare lontano da una situazione familiare complicata, comprendente una moglie che vuole divorziare da lui e una bambina che non parla da due anni, ossia dal giorno di un incidente che l’ha coinvolta: un uomo, di fronte a un nugolo di poliziotti, compreso Huo-Tu, l’ha presa come ostaggio, puntandole una pistola alla testa.
Huo-Tu, paralizzato dalla paura, non agì, cosa che fece invece un suo collega, sparando al criminale. Il quale, a sua volta, fece in tempo a sparare alla bambina, colpendola però solo di striscio.
Abbastanza tuttavia da generare in lei il trauma di cui sopra, per il quale si sente colpevole, da cui il suo, di trauma, e le notti in ufficio e la lontananza dalla moglie.

A un certo punto la vita di Taipei è scossa da una serie di omicidi, per i quali, nonostante in apparenza essi sembrino slegati, si trova un collegamento.
Dopo il terzo di essi la polizia taiwanese decide di avvalersi del contributo dell’Fbi statunitense, che manda così in città un suo agente specializzato in omicidi seriali.
Ma Kevin Richter, questo il suo nome, da subito avrà un rapporto conflittuale con i colleghi locali, e pure con Huo-Tu, scelto per fargli da spalla per via del suo ottimo inglese.
Ad ogni modo, il contributo di Richet si rivelerà decisivo per la risoluzione del caso… anche se…

Double vision è solo una delle numerose soprese positive arrivatemi dall’Oriente, che sia Giappone, Corea, Cina o Taiwan, come in questo caso.
Il film è di spessore per diversi motivi: perché la trama è ricca e originale, perché la recitazione è convincente, perché l’atmosfera è credibile e coinvolgente, perché l’estetica del film è ottima.
In tal senso è assai rivelatore il fatto che dispiace quando il film finisce, segno evidente della bontà del prodotto.
E, a proposito di fine, essa è ambigua e si presta a diverse interpretazioni.
Ciò che invece non è ambiguo è il tenore del film, un thriller con venature soprannaturali: attendetevi dunque sangue e morte.
La valutazione del film è dunque ottima, e velo consiglio caldamente: Double vision è uno di quei film (di recente per esempio ho recensito il giapponese
Cutie honey, il finlandese Adam’s apple, il coreano Old boy, il francese Sta’ zitto, non rompere, tutti ottimi film) che ti fa intuire che il tuo orticello, per quanto ben curato, tale è: per l’appunto, un orticello.

Fosco Del Nero


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