“Non è tanto l’opera d’arte che si cerca quanto ‘il quadro con cui si può vivere’”. Chi dà questa illuminante definizione del collezionismo d’arte è Mario Praz, celeberrimo anglista, critico, scrittore raffinatissimo, e grande collezionista, come sa bene chi abbia letto il suo bellissimo volume “La casa della vita”, edito qualche anno fa da Adelphi. Leggere quel libro permette realmente di “entrare” nel mondo di un vero collezionista d’arte: centinaia di pagine dedicate alla amorevole descrizione del grande appartamento romano dello studioso, completamente arredato in Stile Impero. Ogni pezzo, sia esso un mobile, un quadro, un soprammobile, una tappezzeria, viene illustrato nel suo valore e nella sua storia peculiare con il gusto e l’erudizione sempre elegante e piacevolissima a cui ci ha abituati nei suoi saggi il grande Praz.
Ma ancora più affascinante è seguire il percorso, spesso quasi romanzesco, che ha portato ogni singola acquisizione ad intercettare la vita dello scrittore, ad entrarne a fare parte, quasi come un pezzo della storia personale e familiare del collezionista. Quello che emerge con chiarezza dalla lettura è proprio questa magica consonanza tra personalità e opera d’arte, perché, per dirla con le parole stesse di Praz, “i quadri che appendiamo alle nostre pareti, non li appendiamo, siamo sicuri, perché espressioni d’arte: i quadri domestici son come i sogni, proiezioni di desideri, di aspirazioni” (M.Praz – Fiori freschi – Firenze, Sansoni, 1943).
Il collezionismo d’arte può ovviamente significare anche semplicemente investimento economico, può essere condizionato nelle scelte dalle mode del momento, può rispondere più ad un bisogno di prestigio sociale che ad un reale interesse, ma c’è un livello in cui esso si presenta come una possibile risposta ad un profondo bisogno delle persone, quello di avvolgere la propria vita con qualcosa che sappia entrare in consonanza con la sete di bellezza, di senso, di eternità forse, che risuona in fondo all’animo di ciascuno.
L’oggetto d’arte, il quadro, la statua, la ceramica, trasmettono vita, storia, atmosfere lontane che possono dire qualcosa ancora al nostro oggi, a quello che siamo. Alcuni pezzi ci parlano e collezionare arte è forse proprio questo andare in cerca di echi che mondi e uomini lontani nel tempo possono ancora far risuonare dentro di noi attraverso quello che ci hanno lasciato. C’è un bisogno dietro a questa ricerca, certamente non un bisogno “primario” in senso stretto.
La Cooperativa Di Mano in Mano, che si pone come obiettivo quello di rispondere ai bisogni di ognuno, ha captato anche questo e ha deciso di investire lavoro e professionalità in questo settore, in modo da garantire all’interno di un mercato spesso pieno di rischi una eticità e trasparenza quali da sempre la nostra Cooperativa assicura ai nostro clienti. Per questo è da poco nata una nuova sezione nei nostri negozi dedicata specificamente al mondo dell’arte antica e contemporanea, in grado di proporre alla clientela un'ampia scelta di opere di pittura, scultura e ceramica artistica, dal '600 fino ai nostri giorni, con una particolare attenzione al mondo dell’Arte Contemporanea attraverso la creazione di due Gallerie Periferiche.
Un nuovo spazio dunque dedicato a chi sente che il Bello, l’Arte non sono beni superflui, con in più l’attenzione e la cura di proporre pezzi per tutti i gusti ed alla portata di ogni tasca, perché l’Arte sia veramente accessibile a tutti.
Ma ancora più affascinante è seguire il percorso, spesso quasi romanzesco, che ha portato ogni singola acquisizione ad intercettare la vita dello scrittore, ad entrarne a fare parte, quasi come un pezzo della storia personale e familiare del collezionista. Quello che emerge con chiarezza dalla lettura è proprio questa magica consonanza tra personalità e opera d’arte, perché, per dirla con le parole stesse di Praz, “i quadri che appendiamo alle nostre pareti, non li appendiamo, siamo sicuri, perché espressioni d’arte: i quadri domestici son come i sogni, proiezioni di desideri, di aspirazioni” (M.Praz – Fiori freschi – Firenze, Sansoni, 1943).
Il collezionismo d’arte può ovviamente significare anche semplicemente investimento economico, può essere condizionato nelle scelte dalle mode del momento, può rispondere più ad un bisogno di prestigio sociale che ad un reale interesse, ma c’è un livello in cui esso si presenta come una possibile risposta ad un profondo bisogno delle persone, quello di avvolgere la propria vita con qualcosa che sappia entrare in consonanza con la sete di bellezza, di senso, di eternità forse, che risuona in fondo all’animo di ciascuno.
L’oggetto d’arte, il quadro, la statua, la ceramica, trasmettono vita, storia, atmosfere lontane che possono dire qualcosa ancora al nostro oggi, a quello che siamo. Alcuni pezzi ci parlano e collezionare arte è forse proprio questo andare in cerca di echi che mondi e uomini lontani nel tempo possono ancora far risuonare dentro di noi attraverso quello che ci hanno lasciato. C’è un bisogno dietro a questa ricerca, certamente non un bisogno “primario” in senso stretto.
La Cooperativa Di Mano in Mano, che si pone come obiettivo quello di rispondere ai bisogni di ognuno, ha captato anche questo e ha deciso di investire lavoro e professionalità in questo settore, in modo da garantire all’interno di un mercato spesso pieno di rischi una eticità e trasparenza quali da sempre la nostra Cooperativa assicura ai nostro clienti. Per questo è da poco nata una nuova sezione nei nostri negozi dedicata specificamente al mondo dell’arte antica e contemporanea, in grado di proporre alla clientela un'ampia scelta di opere di pittura, scultura e ceramica artistica, dal '600 fino ai nostri giorni, con una particolare attenzione al mondo dell’Arte Contemporanea attraverso la creazione di due Gallerie Periferiche.
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