venerdì, marzo 30, 2012

Gli attacchi d'ansia sono la conseguenza di una condizione di ansietà continua

Molte volte gli attacchi d'ansia sono la conseguenza di una condizione di ansietà continua che il paziente si porta dietro nell'arco di tutta la giornata che, a sua volta, potrebbe essere la risultante di una serie di stress subiti, accumulati e mai completamente smaltiti, infatti le persone si portano a casa le tensioni accumulate sul lavoro che generano litigi, conflitti, frustrazioni e senso di colpa.

Per scaricarsi dalla tensione accumulata sul lavoro sarebbe importante riuscire ad isolarsi per qualche tempo e, appena arrivati a casa, dopo aver eseguito un rilassamento muscolare profondo per un minuto, in modo da ridurre la tensione fisica, passare un altro breve periodo di tempo, sempre di un minuto all'incirca, a cercare di calmare la mente e, a questo proposito si può dire che una delle tecniche più efficaci per il raggiungimento della calma interiore è la meditazione e sono sufficienti veramente soltanto pochi minuti per alzare una barriera tra le ansie del lavoro e la vita familiare.

La meditazione ricostruisce le riserve psicofisiche esaurite, che possono quindi essere usate per affrontare lo stress causato da eventuali problemi, anche di tipo familiare, anche se è necessario precisare che queste indicazioni possono suscitare molti dubbi, in quanto la meditazione, a causa delle sue presunte associazioni metafisiche, viene vissuta come un qualcosa di esclusivamente collegato al misticismo orientale, mentre, in realtà, non è altro che una tecnica finalizzata all'aumento della concentrazione e alla distensione mentale.

Per quanto riguarda gli effetti benefici della meditazione come antidoto contro gli attacchi d'ansia, vi sono studi che dimostrano scientificamente, ad esempio, che la Meditazione Trascendentale è due volte più efficace del rilassamento, nella terapia, appunto dell'ansia e la stessa tecnica praticata sugli anziani d'età superiore agli ottant'anni, ha prodotto su di loro un abbassamento della pressione sanguigna sistolica da 140 a 128, aumentandogli la memoria e la flessibilità nella risoluzione dei problemi, mentre altri studi ancora rilevano un notevolissimo rallentamento delle pulsazioni e, a livello cerebrale, un marcato aumento delle onde alfa, che è l'andamento elettrico associato ad uno stato di attenzione rilassato.

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