Un anno fa il dolore è arrivato nel nostro Paese. Nella grande famiglia ucraina adesso c’è la
tragedia ed il lutto che ci hanno portato i cosiddetti “fratelli russi”. Pare che
le grandi distruzioni di città e villaggi e le migliaia di morti avvenute in
Ucraina, insieme con l’occupazione della Crimea e una guerra sanguinosa e
mortale (non fredda e non ibrida) nella parte orientale del Paese, abbiano
provocato in Europa sorpresa ed imbarazzo, e la ricerca di una risposta
precisa.
Eppure un anno fa (febbraio 2014), in occasione della
Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera, nessun politico o esperto
suggerì o menzionò la possibilità di un tal scenario che divenne realtà dopo
appena due mesi.
Tra le diverse soluzioni proposte dall’Europa al problema dell’invasione
Russa nella parte orientale dell’Ucraina, c’è la conservazione della
possibilità di dialogo ad ogni costo con la Russia, la garanzia di un’assistenza
militare, il rafforzamento delle sanzioni contro il Paese nemico. Ciò che non
accettiamo, è però la posizione di molti politici che cercano di risolvere il
conflitto favorendo una soluzione che non disturbi la Russia.
Di certo l’Ucraina in breve tempo sceglierà il suo modello di
sicurezza internazionale, valutando l’opzione di presentare la domanda d’ingresso
alla NATO. Lo status di Paese non allineato garantito dalla legge in Ucraina,
ha già dimostrato la sua incapacità di proteggere lo Stato, dall’aggressione esterna,
tra l’altro, da uno dei garanti dell’integrità territoriale (in accordo con il
Memorandum di Budapest del 1994).
Per questo motivo esclusivamente al popolo ucraino spetta di
definire il modello di sicurezza internazionale accettabile, senza che alcuno
Stato straniero abbia diritto di veto.
Infine rivolgendosi ai Paesi partner con una richiesta d’assistenza
militare, l’Ucraina desidera solo proteggere se stessa dal rischio di un
ulteriore avanzamento dell’aggressore nel suo territorio.
Quanto prima, dunque, il popolo ucraino dovrà difendere la
sua terra, con o senza l’assistenza militare straniera: più vite umane saranno salvate,
e l’aggressore accetterà più velocemente la strada effettiva delle trattative. Sarà
così più semplice ristabilire la pace in Europa.
Ambasciata Ucraina in
Italia
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