mercoledì, maggio 21, 2008

Pannelli solari della giusta taglia: meno sprechi e maggior risparmio economico

Come scegliere i pannelli solari ed ottenere la massima resa in termini di risparmio energetico e risparmio economico. Alcuni consigli per accedere ai contributi per pannelli solari e informazioni sul consumo per la produzione di acqua calda sanitaria.

Con gli incentivi per l’installazione di impianti da fonte rinnovabile è cresciuto il ricorso ai pannelli solari per la produzione di acqua calda. Il risparmio energetico ed economico, però, è reale soltanto se il pannello solare è calibrato sulle effettive esigenze di consumo dell’utente.
Si parte dal pannello singolo con serbatoio da 150 litri, consigliato per una o due persone (nel centro sud Italia) fino ai tre pannelli con serbatoio da 300 litri, suggerito per sei o otto persone, secondo la zona climatica di residenza. I pannelli solari possono essere progettati anche in funzione della posizione d’installazione, tenendo quindi conto dell’orientamento della falda del tetto. In questo modo si può razionalizzare l’investimento, con un maggior risparmio economico: l’adattabilità dei pannelli, secondo i reali bisogni dell’utente, consente, infatti, di evitare gli sprechi di un impianto sovradimensionato.
La produzione di acqua calda sanitaria è una delle necessità abitative che richiede il maggior consumo di energia.
L’energia consumata nell’edilizia residenziale per riscaldare gli ambienti e per l’acqua calda
sanitaria rappresenta circa il 30% dei consumi energetici nazionali, e rappresenta circa il
25% delle emissioni totali nazionali di anidride carbonica, una delle cause principali
dell’effetto serra e del conseguente innalzamento della temperatura del globo terrestre.
Il consumo energetico residenziale può essere suddiviso in 4 macro-gruppi: riscaldamento, usi cucina, usi elettrici obbligati e acqua calda. La maggiore quota riguarda la voce riscaldamento (70%) seguita da usi elettrici obbligati (15%), produzione di acqua calda per uso sanitario (10%), uso cucina (5%).
Il risparmio economico sulle spese di gestione dell’abitazione passa attraverso il ricorso massiccio alle fonti rinnovabili. La politica energetica dell’Europa ha scelto questa linea da diversi anni, con un accordo vincolante che impegna gli Stati membri a produrre, entro il 2020, il 20% del fabbisogno energetico da energie rinnovabili e a ridurre della stessa percentuale l’emissione di gas serra.
Nel nostro Paese ci sono circa 27 milioni di abitazioni: con il ricorso ai pannelli solari si avrebbe un risparmio energetico di circa 40 miliardi di kWh/anno pari ad un risparmio economico di 4 miliardi di €/anno e 20 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2 evitate.
Gli incentivi statali per l’uso delle fonti rinnovabili mirano ad un risparmio energetico su scala nazionale con ricadute dirette sul risparmio economico per le famiglie.
La legge finanziaria prevede sconti fiscali del 55% per chi acquista un impianto solare. Il risparmio economico è evidente: acquistando un impianto del valore di 3.000 euro, i contributi derivanti indirettamente dallo sconto fiscale sono pari a 550 euro all’anno, mentre il risparmio medio sulla bolletta dell’acqua calda per una famiglia di 3 persone è di circa 450 euro all’anno. Ciò significa che sono sufficienti 3 anni per recuperare al 100% l’investimento iniziale e consumare gratis acqua calda sanitaria: fino a 600 litri al giorno, con una resa anche del 16% superiore se si scelgono pannelli solari di ultima generazione.

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