lunedì, luglio 06, 2009

Farmacie online: truffe e pericoli per i consumatori all'esame del Senato

La Commissione Igiene e Sanità del Senato sta da tempo portando avanti un'indagine conoscitiva sul fenomeno delle farmacie su internet, ossia quegli shopping online che consentono l'acquisto di un gran numero di farmaci, spesso senza ricetta. Nell'ambito di questa indagine, lo scorso 30 giugno si è avuta l'audizione del segretario dell'ADUC Primo Mastrantoni, che, pur ribadendo l'importanza strategica della rete con riferimento agli aspetti informativi e di aggiornamento sulle varie patologie, ha denunciato il pericolo derivante dalla possibilità di acquisto dei farmaci attraverso la rete.
Secondo i dati forniti dall'European Alliance for Access to Safe Medicines, infatti, i farmaci reperibili nelle farmacie online non sono originali nel 60% dei casi, fatto che comporta un'uguale percentuale di acquisti "a rischio". Oltre l 95% delle farmacie che operano online lo fanno senza alcuna forma di autorizzazione, e nel 94% dei casi si tratta di organizzazioni in cui mancano veri farmacisti. Nel 90% dei casi queste farmacie online vende e consegna senza ricetta medica farmaci per i quali sarebbe prevista. Nei test effettuati, inoltre, il 30% degli ordini non viene recapitato affatto o arriva materiale diverso da quello ordinato. Nel 16% dei casi i farmaci non sono risultati vendibili legalmente nell'Unione Europea, mentre il 70% dei medicinali contraffatti sono classificati come potenzialmente pericolosi.
Lo studio promosso da IMPACT Italia ha comportato l'acquisto presso 60 diverse farmacie online che si dichiaravano Canadesi o Americane ed il 50% degli ordini si è concluso con un semplice addebito sulla carta di credito, i cui dati sono stati talvolta riutilizzati illegalmente e senza che nessun farmaco fosse recapitato. Soprattutto nel caso dei farmaci contro le disfunzioni erettili si sono rilevate composizioni incontrollate e pericolose.
Queste informazioni dimostrano l'assoluta necessità di una regolamentazione di questo fenomeno, che ha senza dubbio una serie di applicazioni positive ed utili, come accade in Inghilterra, dove la vendita diretta a domicilio di una serie di farmaci, specie per malattie croniche, abbatte i costi di distribuzione e semplifica l'approvvigionamento da parte dei pazienti. L'intervento normativo serve proprio a regolamentare il fenomeno, per eliminarne le controindicazioni ed esaltarne gli aspetti positivi.

Gruppo Comifar

Nessun commento: