giovedì, settembre 24, 2009

Il fosforo: stimolatore della concentrazione

Con il mese di settembre riprende l’attività scolastica ed il rientro dei bambini nelle aule a volte può risultare difficoltoso, non tanto per le diverse abitudini di vita acquisite nel periodo estivo, bensì per le difficoltà di concentrazione che incontrano nei primi mesi di lezione.

La mancanza di concentrazione nei bambini in fase di crescita deve essere scongiurata per evitare un calo dell’apprendimento. Con il termine attenzione si intende la capacità dei soggetti di selezionare particolari stimoli all’interno del campo recettivo e può essere volontaria o involontaria. La concentrazione invece si riferisce alla capacità di preservare l’attenzione volontaria per un certo periodo di tempo mentre si è occupati nello svolgimento di compiti ben precisi(1).

Entrambe sono dei requisiti basilari per la fase di registrazione delle informazioni nella memoria. L’attenzione in età infantile può essere migliorata, assumendo integratori alimentari di vitamine e di fosforo.

Il fosforo viene assimilato per la maggior parte dall’intestino nella corrente sanguigna. Circa l’88% del fosforo viene assorbito e depositato nelle ossa e nei denti insieme al calcio. Il suo contenuto viene regolato dai reni, che controllano la sua eliminazione per via urinaria. L’assorbimento dipende dalla presenza di vitamina D e di calcio.

Il giusto apporto di fosforo è fondamentale nelle fasi di crescita del bambino per assicurare uno sviluppo corretto dell’organismo e scongiurare la mancanza di attenzione. I neonati sino a sei mesi hanno un fabbisogno di 300 mg, e dai sei mesi ad un anno di 500 mg. Invece, i bambini da 1 a 10 anni necessitano di 800 mg e quelli dagli 11 ai 18 di 1200 mg. I benefici del fosforo sono numerosi e vanno oltre la concentrazione; il fosforo infatti, contrasta l’artrite, i disturbi mentali, lo stress psicologico, l’arteriosclerosi, i problemi dentari, i crampi alle gambe, le difficoltà nella crescita, le fratture, l’osteomalacia, l’osteoporosi, il rachitismo, l’alcolismo e il mal di schiena, senza poi dimenticare che è utile nella prevenzione dei tumori (2).

(1) Brunelli M., Traina G. Meccanismi cellulari e molecolare della Memoria, Pytagora, Bologna, 1992.

(2) Gayla J. Kirschmann, John D. Kirshmann, Almanacco della Nutrizione, Alfa Omega Editrice, 1999.

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